“In un nuovo grande quartiere di Ravenna, già ora più popolato di non pochi comuni romagnoli, avviato a raddoppiarsi tra breve, denso di attività e di esercizi pubblici, succede che viene soppresso, o quasi, il trasporto pubblico su bus. Succede in una città che si vanta di essere all’avanguardia della mobilità sostenibile e di dare tutela prioritaria, sulle sue strade, all’utenza debole. La città è Ravenna. Il nuovo quartiere è quello di via Antica Milizia, che comprende anche gli agglomerati laterali di via Stradone e di via dei Poggi. Già sviluppatosi sul lato sud col parco Cesarea, con la densa lottizzazione abitativa connessa e con una nuova viabilità interna, manca poco che lì a fianco si apra il primo Esselunga della Romagna. I reclami, molteplici e ininterrotti, risalgono all’agosto 2023. Da allora ne sono arrivati, senza risultato apprezzabile, a Start Romagna, al Comitato cittadino Poggi-Antica Milizia, al Consiglio territoriale Darsena e, per l’amministrazione comunale, al servizio Viabilità, all’ufficio Diritto allo Studio e all’assessore alla Mobilità. Si prospetta, per lo sfinimento, una denuncia legale per interruzione di pubblico servizio.
Prima dell’alluvione, sulla direttrice Porto Fuori-Stradone-Antica Milizia-Poggi-centro urbano e viceversa, transitavano autobus ogni 20 minuti, frequenza mantenuta anche dopo, fino al termine dell’anno scolastico, utilizzando un percorso alternativo senza soppressioni di fermata. Dall’estate 2023, tutte le fermate sono state soppresse. Dopo molte lamentele, sono state reintrodotti appena tre passaggi quotidiani in direzione del centro urbano, concentrati tra le 7.00 e le 8.00, a servizio più che altro, e solo all’andata, degli studenti diretti alle scuole secondarie. Per i bambini della scuola primaria, ubicata a Porto Fuori, nulla. Ma nullo è in sostanza il servizio bus per tutti gli abitanti di questo vasto comparto, che debbano muoversi nell’una o nell’altra direzione, in andata e al ritorno, per esigenze quotidiane di lavoro, di spesa, di salute, ecc., e per tutti i cittadini che, partendo da altrove, vorrebbero poter arrivare nel quartiere Antica Milizia non in macchina. Le fermate soppresse sono sei, due su via Stradone e quattro su via Antica Milizia. Per molti cittadini significa, in parole povere, una limitazione al diritto di circolazione, riconosciuto dall’art. 16 della Costituzione.
Dalla popolazione locale sono state recentemente avanzate delle proposte di soluzione all’immobilismo attuale, non giustificato dal divieto, per i mezzi pesanti, di transitare sul ponte Lama di via Stradone: ristabilire il percorso pre-alluvione (su cui non esiste cartello che vieti il transito degli autobus e dove comunque transitano quotidianamente anche i mezzi pesanti); avvalersi del percorso post alluvione utilizzato fino a giugno scorso; istituire un nuovo percorso sulle vie Gulli, Molinetto, Stradone, Antica Milizia (tutta), dei Poggi, Foglia, ecc., verso il centro urbano, e viceversa; istituire una fermata intermedia in via Antica Milizia nei pressi dell’imminente Esselunga. Ovvio, comunque, che non spetta ai cittadini trovare le soluzioni tecniche alle istanze di servizio pubblico rivolte alle competenti istituzioni che ne amministrano il territorio.
La risposta di Start Romagna, riguardo ai propri servizi, è questa: “Start Romagna svolge il servizio come pianificato e deciso dagli Enti competenti, per cui variazioni di percorso o divieti di transito a causa di problemi di viabilità non sono decisi da Start Romagna”. Tali “Enti” sono l’Agenzia Mobilità Romagnola (AMR), regolatrice del trasporto pubblico su bus nel nostro territorio, e, in sinergia, il Comune di Ravenna. La nostra città è peraltro il terzo maggiore proprietario, tra altri 26 enti pubblici locali della Romagna, di tale Agenzia, dov’è rappresentata dall’amministratore unico.
Si giustifica perciò il seguente atto di indirizzo: di esprimere il massimo impegno affinché il servizio pubblico di trasporto bus, soppresso o quasi nel quartiere Antica Milizia, sia riportato in breve tempo ad un livello almeno minimo di sufficienza, rispettoso del diritto universale di libera circolazione stabilito dalla Costituzione italiana.”