È stata Lista per Ravenna, il 24 gennaio scorso, a lanciare pubblicamente, con un’interrogazione al sindaco, l’allarme sugli “Allevamenti delle vongole in fiumi ravennati concessi ad una cooperativa di Comacchio”. Dopo aver chiesto in proposito al servizio Ambiente del Comune di Ravenna, di cui sono consigliere, copia degli atti prodotti da ARPAE, ho appreso, da una documentazione tuttavia parziale, che alla cooperativa Reno di Comacchio, grazie ad una richiesta presentata il 14 marzo 2019, trascinatasi fino a poco fa, è stato concesso l’uso di un’area nella foce del fiume omonimo. Dalla copia degli avvisi pubblicati da ARPAE sul Gazzettino ufficiale della Regione il 16 settembre e il 25 novembre 2020, ho inoltre constatato che ulteriori richieste, avanzate dalla coop. Simpson, pure di Comacchio, e dalla stessa coop. Reno, erano giunte ad un punto avanzato di rilascio per due altre concessioni nelle foci rispettivamente del Reno stesso e del Lamone. Da allora a pochi giorni fa, stando ad informazioni ufficiose, sono giunte ad ARPAE altre 15 richieste di cooperative comacchiesi tali da invadere tutti i fiumi ravennati, compresi dunque i Fiumi Uniti e il Savio.

Queste concessioni non possono essere rilasciate senza che sia parte attiva del procedimento istruttorio il Comune del territorio coinvolto, nel caso quello di Ravenna, il quale però vi è stato totalmente dormiente, svegliandosi solo quando Lista per Ravenna ha lanciato l’allarme. Tentando inutilmente di salvare il salvabile, si è pronunciato, giovedì scorso, a favore del blocco di ogni concessione, dando però il via libera, a titolo sperimentale per due anni, a quella già rilasciata alla coop. Reno. Non c’è però niente che possa essere sperimentato, perché questa concessione, colpevolmente assente il Comune di Ravenna alla conferenza dei servizi che l’ha di fatto licenziata, è gravemente fuori legge, almeno per le seguenti principali ragioni, che il servizio Ambiente del Comune stesso conosce benissimo essendo suo mestiere.

  1. Fino al primo ponte pedonale più prossimo al mare, le foci dei fiumi sono demanio marittimo di competenza dello Stato. Delegate alla Regione Emilia-Romagna come aree marittime, non interne, ARPAE non può dunque esercitarvi alcuna competenza.
  2. Non è tanto meno tra i compiti istitutivi di ARPAE rilasciare autorizzazioni all’allevamento di vongole, competenza che, per conto della Regione, afferisce al servizio tecnico Agricoltura, Caccia e Pesca di Ravenna. ARPAE ha rilasciato una semplice concessione d’uso senza specificarne la finalità, benché precisata dal richiedente e nonostante sulla finalità di allevamento delle vongole si sia espresso l’Ente Parco del Delta. La procedura è dunque viziata perché mancante di due ulteriori passaggi autorizzativi non in capo ad ARPAE, bensì all’AUSL (classificazione delle acque per la raccolta di molluschi eduli) e alla Regione (autorizzazione all’allevamento). La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ne risulta essa stessa viziata, non avendo affrontato tali fondamentali aspetti. Ne risulta, senza ombra di dubbio, che la concessione data non abilita alla pesca delle vongole.
  3. Non abbiamo notizia che l’avviso sulla richiesta di tale concessione sia stato pubblicato nell’albo pretorio del Comune di Ravenna, possibile causa della mancata presentazione, entro i canonici 30 giorni dalla pubblicazione, di opposizioni, osservazioni o domande concorrenti da parte delle cooperative di pesca ravennati. Trattandosi di un obbligo imposto dall’art. 18 del Regolamento applicativo del Codice della Navigazione (fatto proprio dalla Regione Emilia-Romagna per la sua parte), tale mancanza è causa di nullità della concessione impropriamente rilasciata.
  4. Non è ammissibile, tanto meno a titolo sperimentale, che tale concessione autorizzi l’uso di idrorasche da natanti, fatto molto grave trattandosi di aree protette, comprese nella Rete Natura 2000. L’impiego di barche di 5.a categoria significa infatti utilizzare idrorasche da almeno 100 cavalli, equivalenti, in quanto a strage di fauna ittica, a turbosoffianti vietatissimi.

Avendo scombinato le carte, l’allevamento delle vongole nella foce del Reno non è stato ancora avviato con le iniziali operazioni di semina, proprie di questa stagione. Dato e non ammesso che la concessione possa sopravvivere alla sua nullità, anziché essere dignitosamente annullata, non abilitando essa alla pesca delle vongole per le cause suddette, dovranno essere gli organi di polizia giudiziaria ad intervenire immediatamente nel momento in cui prendesse corso, ponendole fine immediata. Con questa nota ne preavviso la Polizia locale del Comune stesso di Ravenna, chiedendo tuttavia a chiunque ne venisse a conoscenza di darmene notizia tempestiva. Altri (AUSL, Regione, Capitaneria di Porto, ecc.) dovranno battere un colpo.