“L’Italia ha aderito fin da 2007 alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, volta a promuovere, proteggere ed assicurare a loro il pieno ed uguale godimento di tutte le libertà e i diritti riconosciuti agli altri concittadini. La legge italiana riconosce il diritto di parcheggio alle persone con disabilità negli stalli segnalati con apposito cartello, rilasciando a loro un contrassegno definitivo, valido cinque anni, se con capacità di deambulazione impedita o sensibilmente ridotta oppure ai non vedenti con residuo visivo non superiore a 1/20, ed un contrassegno temporaneo, di durata inferiore, alle persone invalide a tempo determinato in conseguenza di infortunio o per altre cause patologiche oppure con totale assenza di ogni autonomia funzionale e necessità di assistenza continua.

Non sembra aver tenuto conto di quanto sopra il Comune di Ravenna realizzando il “Parco marittimo” lungo l’intera sua costa. In questo caso, il diritto dei disabili è di accedere alle spiagge del nostro mare senza impedimenti ingiusti, per goderne i benefici di salubrità e ristoro. Come in precedenza, per ogni stabilimento balneare è riservato un solo stallo di sosta alla persone con disabilità, peraltro non sempre collocato e tracciato dignitosamente. Non si è però tenuto conto che gli spazi adiacenti, in precedenza concessi alla sosta libera, non saranno più fruibili per nessuno, oltreché non accessibili. Molti sono stati anche rimossi. Un solo spazio di sosta per disabili si era mostrato insufficiente già negli anni scorsi, quando però si presentavano altre opportunità. Pur se un altro stallo riservato a loro è posto all’inizio di ogni stradello, va detto che, per le persone con notevoli impedimenti a deambulare o con ridotta autonomia, anche il tragitto breve dal lungomare allo stabilimento balneare può risultare un ostacolo insormontabile.

C’è tempo per rimediare, ponendo in ogni stabilimento balneare stalli di sosta per disabili nel numero di due o tre, in base alla potenzialità ricettiva di ogni stabilimento, segnalati col cartello apposito, tracciati e adeguatamente delimitati, su un terreno piano e ripulito. Non esistono controindicazioni. Se i posti vengono occupati senza averne titolo, l’art. 188 del Codice della Strada impone multe salate, da un minimo di 168 ad un massimo di 672 euro, più la decurtazione di 6 punti dalla patente. Se qualche spazio resta libero, poco male. Ma ogni spazio che venga correttamente occupato è un segno di civiltà e di fratellanza che si manifesta.

Interrogo pertanto la disponibilità del sindaco ad operare in tal senso.”