“Il 13 gennaio 2023, annunciando l’imminente aumento dei posti auto a pagamento sul litorale ravennate dai 1655 della stagione estiva 2022 ai 3000 del 2023, notammo come il maggior carico di stalli liberi cancellati, pari a 600, avrebbe punito viale Italia, la strada litoranea di Marina Romea. I residenti e gli operatori di questa località turistica, fiore all’occhiello di Ravenna, contestarono giustamente l’imposizione di questo balzello. Avrebbe rappresentato una specie di risarcimento – annunciò la Giunta de Pascale – la realizzazione di una pista ciclopedonale lungo la metà settentrionale di viale Italia,  dov’è assente. Avrebbe messo in sicurezza l’utenza stradale debole su un’arteria fortemente trafficata nei mesi estivi quale asse di attraversamento delle località di Porto Corsini/Marina Romea/Casal Borsetti provenendo da Ravenna o dal nord-est.

LAVORI PER UNA SOLA SETTIMANA

L’ordinanza 1615 del Comune di Ravenna incardinò formalmente questo intervento come opera di “Rigenerazione Urbana”, finanziata dal PNRR con fondi europei, da svolgersi tra il 27 ottobre e il 10 gennaio 2024, dunque entro 82 giorni. Articolata in quattro stralci,  dispose il restringimento della carreggiata a 3 metri e mezzo, il divieto di sorpasso, una velocità massima di 30 km/h e il divieto totale di sosta sul lato mare con zona rimozione. Il cartello di cantiere esposto fissò invece la consegna e la fine dei lavori tra il 29 settembre e il 25 gennaio, per un tempo massimo di 87 giorni.  Nonostante questa piccola discrasia,  ingiustificata  trattandosi di dati aventi valore legale, e precisando che non ci risulta alcuna modifica dell’ordinanza, mentre il cartello è ancora esposto tal quale, prendiamo per buono, come giorno massimo di consegna dei lavori, il 25 gennaio.

Sta di fatto però che a tutt’oggi, fine gennaio, cessata la validità dell’ordinanza da circa tre settimane, il cantiere, fermo da tempo, ha realizzato unicamente la demolizione dell’esistente tra viale Ferrara e viale delle Conifere. Secondo il cronoprogramma compreso nel progetto esecutivo approvato dalla Giunta comunale, questa prestazione corrisponde allo stadio di avanzamento di una settimana, laddove sono invece passati due mesi dall’inizio dei lavori. Il notevole restringimento della carreggiata in corrispondenza del salvagente pedonale consente sì la circolazione veicolare, essendo però impedito un passaggio sicuro dei pedoni verso la carraia pinetale che porta ai bagni Romea Beach, Solidea e Pineta. Ma quello che preoccupa di più Marina Romea e il Comitato cittadino dei Lidi Nord (mi conferma il presidente Massimo Fico), è che il cronoprogramma dei lavori prevede, alla faccia dell’ordinanza comunale e del cartello di cantiere, una durata di 120 giorni, alias quattro mesi.

NUVOLE SULL’ESTATE 2024

È già evidente come, nella settimana di Pasqua, che cade il 31 marzo, primo step della stagione turistica e tempo di riapertura primaverile delle seconde case, sulla viabilità di Marina Romea regnerà sicuramente il caos. Ma tutti si chiedono cosa succederà a maggio, con l’apertura della stagione balneare, quando l’infrastruttura sarà fruibile solo se i lavori riprendessero prontamente e  rispettassero i ritmi imposti dal cronoprogramma. L’indisponibilità dei parcheggi sarebbe fatale per la stagione turistica, ma anche per la vivibilità e l’ordine generale della località. Già nell’estate scorsa, l’introduzione dei parcheggi a pagamento sull’intera viabilità litoranea ha scombussolato la sosta e la circolazione interne al paese, sottoposte al via vai ininterrotto delle auto in cerca di sosta gratuita, spesso raggiunta solo su spazi vietati (prossimità di incroci, passi carrai, aree verdi, finanche carraie pinetali). Ma se la prossima estate il cantiere fosse ancora in corso sull’intera metà di viale Italia oggetto del progetto, verrebbe a mancare, raddoppiando il trambusto, anche la maggior parte della sosta a pagamento in zona nord.

A Palazzo Merlato – sede di un governo locale tra i più ciarlieri –  non sembra interessare fornire alla cittadinanza alcuna informazione sull’andamento del cantiere e sul destino dell’opera. Questa interrogazione ne chiede ragione al sindaco che non sia, lungi dal fornire spiegazioni sulle lacune operative della sua amministrazione, un mero rimpallo a colpe altrui, bensì una risposta puntuale e attendibile.”

Alvaro Ancisi

(capogruppo di Lista per Ravenna)