Quattro chef, otto stelle Michelin, un unico grande obiettivo: sostenere la ricerca scientifica che porta al letto dei pazienti le prospettive di cura più promettenti e personalizzate. Giovedì 19 giugno il Villa Abbondanzi Resort di Faenza farà da cornice d’eccellenza ad una serata che unisce buona cucina e buona causa: “La Cena delle Stelle”, evento organizzato dall’Istituto Oncologico Romagnolo giunto alla sua quarta edizione. Nato grazie alla spinta propulsiva, all’amicizia e alla sensibilità dello chef Igles Corelli nei confronti della non-profit fondata nel 1979 dal prof. Dino Amadori, la manifestazione ha sempre coinvolto big della ristorazione italiana che per una sera fanno squadra dietro ai fornelli per proporre un menù unico, irripetibile ed esclusivo. L’obiettivo è sempre il medesimo: rivolgersi agli amanti dell’alta cucina e farli partecipare non solo per gustarsi il viaggio di ricerca culinaria proposto, ma anche per raccogliere fondi e sensibilizzare le persone intorno alle tematiche della lotta contro il cancro che viene portata avanti all’interno dei laboratori dell’IRST “Dino Amadori” IRCCS di Meldola.

«La mia sensibilità nei confronti della mission dello IOR nasce purtroppo per i casi di tumore che ho avuto in famiglia – afferma proprio lo chef Corellisia mio padre che mia zia sono venuti a mancare a causa di questa malattia, quindi mi sono avvicinato a questa non-profit per fare la mia parte affinché la ricerca faccia passi avanti contro questa patologia. È il quinto anno che proponiamo “La Cena delle Stelle” se consideriamo anche la “Reunion Trigabolo” dell’anno scorso: sono eventi a cui è sempre un piacere partecipare anche al di là della buona causa, perché si trasformano in occasioni per rivedere amici e colleghi chef. Direi che questo format funziona perché la partecipazione è sempre stata forte: sono serate che diventano feste bellissime, sentite, emozionanti, in una parola un successo».

Anche quest’anno la squadra ai fornelli è d’eccezione e ha approntato un menù che non lascerà delusi i prenotati alla cena. Si comincia con Giacomo Devoto, fine conoscitore della tradizione enogastronomica della Lunigiana che proporrà un antipasto a base di seppia sporca farcita al cappun magro e agrumi. A proseguire il primo del pentastellato chef Igles Corelli: risotto con riso S. Andrea Goio 1929 al ragù di cacciagione Bonverre, zabaione al Parmigiano Reggiano Malandrone 1477. Il secondo sarà a cura di Stefano De Gregorio, per tutti “chef Deg”, Patron del Ristorante Deg di Busto Arsizio, che proporrà il suo lombatello di vitello, chimichurri, cucunci e rafano. Infine il dessert di Alberto Faccani: alla guida del Ristorante “Magnolia”, due stelle Michelin all’attivo, ingolosirà l’atmosfera con un uovo tropicale. Ogni portata sarà accompagnata da un vino in abbinamento offerto da Terre Cevico, main partner dell’iniziativa: la serata avrà un costo di 180 euro a persona.

Se la ricerca sarà alla base dell’anima gastronomica della serata, con piatti particolari ed esclusivi a impreziosire l’esperienza di chi sarà presente, anche la parte solidale non sarà da meno. Dopo essere stato presentato in anteprima alla Convention dello IOR, evento tenutosi alla Fiera di Cesena sabato 7 giugno a cui hanno partecipato più di 500 persone, verrà riproposto lo studio METADREAM: un progetto portato avanti dalla dott.ssa Chiara Spadazzi, Biologa e Research Scientist, insieme al gruppo della Breast and Gyn Unit dell’IRST “Dino Amadori” IRCCS di Meldola. «Ci occupiamo di pazienti con carcinoma mammario positivo al recettore degli estrogeni – spiega la ricercatrice – che rappresenta il 75% dei casi di tumore al seno, a sua volta di gran lunga il tipo di neoplasia maggiormente diagnosticata nel mondo: questo per spiegare il grande impatto che potrebbe avere un esito positivo della nostra ricerca. Quello che studieremo è un particolare fenomeno caratteristico di questa malattia, ovvero l’insorgenza di metastasi anche a distanza di dieci o quindici anni. In gergo tecnico viene chiamata “dormienza tumorale”: le cellule del tumore primitivo si staccano, raggiungono una nuova sede, solitamente l’osso, e li si “addormentano” per un lungo periodo di tempo, senza proliferare ma anche senza risultare sensibili ai trattamenti farmacologici. È un fenomeno di cui si sa molto poco ma che ha una ricaduta molto impattante non solo come prognosi per le pazienti che hanno una recidiva, ma anche dal punto di vista della qualità di vita di tutte le donne con una diagnosi di questo tipo: non avendo ancora indicazioni certe, infatti, sulle persone a più alto rischio, tutte seguono un follow-up serrato che determina possibili effetti collaterali a causa dei trattamenti, oltre a uno stress emotivo ulteriore. Pur non disponendo delle tecnologie necessarie per identificare la singola cellula tumorale all’interno dell’organismo, con METADREAM ci poniamo l’obiettivo di imparare a identificare le pazienti con le probabilità maggiori di sviluppare una metastasi: in questo modo non solo potremo seguire più da vicino queste ultime per procedere a una diagnosi tempestiva ma cercheremo di trovare anche il trattamento più adeguato per evitare la possibile recidiva, allentando invece la supervisione di quelle donne per cui questa eventualità è meno marcata».
Le prenotazioni resteranno aperte fino a sabato 14 giugno: per iscriversi basta andare sul sito internet dedicato https://shop.ior-romagna.it/cena-delle-stelle.html, inviare una mail a m.valbonesi@ior-romagna.it o telefonare alla sede IOR allo 0543.35929.