
Prosegue l’impegno della Guardia Costiera di Ravenna, nel solco delle disposizioni del Codice Ambiente, nella lotta agli illeciti ambientali ai fini della tutela del territorio. Nella giornata di lunedì 26 maggio, il personale del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Ravenna, ha effettuato un intervento mirato in località Santerno di Ravenna, che ha portato alla scoperta di un’autofficina completamente abusiva.
L’attività, priva di ogni autorizzazione urbanistica, commerciale e ambientale operava in totale violazione delle normative vigenti. All’interno dei locali ispezionati sono stati rinvenuti numerosi veicoli in lavorazione, motori smontati, parti meccaniche di vario tipo e, soprattutto, una notevole quantità di rifiuti speciali – tra cui oli esausti, batterie, e altri materiali classificati come pericolosi – accatastati senza alcuna misura di sicurezza e in evidente contrasto con le normative ambientali.
L’area è stata posta sotto sequestro e i presunti responsabili sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per una serie di reati, tra cui esercizio abusivo di attività commerciale e la gestione illecita di rifiuti e violazioni urbanistiche. Le attività di indagine coordinate dal dott. Belvederi della Procura della Repubblica di Ravenna hanno così posto termine ad una critica situazione ambientale riportando, in via definitiva, il rispetto delle regole.
L’operazione di Santerno si inserisce in un più ampio quadro di attività di controllo che la Guardia Costiera dell’Emilia-Romagna conduce quotidianamente non solo lungo il litorale, ma anche nell’entroterra. Grazie alla specializzazione del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale, la Guardia Costiera è in grado di intervenire su molteplici fronti: dal controllo delle attività industriali alla verifica degli scarichi, dal monitoraggio della qualità delle acque alla repressione degli illeciti legati alla gestione dei rifiuti.
“L’impegno della Guardia Costiera – spiegano dalla Capitaneria di Porto – va ben oltre la salvaguardia del mare. La nostra attività si rivolge alla tutela dell’ambiente in senso lato, con particolare attenzione alla prevenzione e alla repressione delle condotte che danneggiano il territorio, l’ecosistema e la salute dei cittadini.”
Particolare attenzione viene riservata al contrasto delle attività produttive ed artigianali abusive, che se non sottoposte ai controlli preventivi diventano fonte di danni ambientali che possono avere effetti significativi. Le officine non autorizzate, come quella scoperta a Santerno, rappresentano un pericolo concreto in quanto l’assenza di impianti di smaltimento e di misure di contenimento per sostanze inquinanti può generare contaminazioni del suolo e delle acque, con ripercussioni gravi sull’ecosistema locale.

L’efficacia dell’azione svolta a Santerno è frutto di un modello operativo strutturato e consolidato che si è dimostrato efficace: la raccolta delle notizie informative da ogni fonte – compresi i social media, l’attività di intelligence svolta anche attraverso l’incrocio di dati tecnici e sopralluoghi mirati, per finire con gli accertamenti tecnici ambientali che svolti anche mediante l’uso di strumenti tecnologici.
Il sequestro dell’autofficina rappresenta un ulteriore risultato nell’attività di presidio del territorio ravennate, al fine di contrastare le forme di illegalità ambientale che spesso si svolgono in modo non appariscente ma possono provocare, soprattutto se protratte nel tempo, danni persistenti.

Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Ravenna, per approfondire le responsabilità e valutare l’impatto ambientale dell’attività illecita. La Guardia Costiera ribadisce l’importanza della collaborazione con i cittadini, che possono segnalare eventuali situazioni sospette.


























































