Nel sistema sanitario italiano, la formazione continua è un obbligo che accompagna ogni professionista per l’intera durata della carriera. Il meccanismo dei crediti ECM (Educazione Continua in Medicina) è lo strumento principale attraverso cui medici, infermieri e operatori sanitari aggiornano le proprie competenze, seguendo linee guida definite dal Ministero della Salute e dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua. Ma cosa succede se, al termine del triennio formativo, il numero di crediti richiesto non è stato raggiunto? Sui possibili scenari e sulle implicazioni normative fa chiarezza EbookECM, provider attivo nella formazione a distanza per il settore sanitario, fa chiarezza.
Il triennio 2023–2025, attualmente in corso, impone l’obbligo di acquisire 150 crediti ECM, salvo esoneri, esenzioni o riduzioni previste per casi specifici. Nonostante il sistema sia ormai ben conosciuto dalla maggior parte dei professionisti, può capitare – per motivi lavorativi, personali o di semplice disattenzione – di non completare il monte crediti entro la scadenza. Una situazione tutt’altro che rara, che solleva ogni volta numerosi dubbi, anche a fronte dei frequenti aggiornamenti normativi.
Come ricorda EbookECM, il mancato completamento dell’obbligo formativo – che include anche i corsi FAD, visionabili proprio nel sito ebookecm.it – non comporta automaticamente sanzioni immediate, ma può avere conseguenze sul piano deontologico e, in alcuni casi, anche lavorativo. L’iscrizione agli albi professionali non viene annullata, ma gli Ordini e le Federazioni di riferimento hanno la facoltà di richiedere giustificazioni, avviare richiami formali e, nei casi più gravi, segnalare la mancata formazione agli enti preposti.
È importante distinguere tra l’aspetto amministrativo e quello etico. Mantenersi aggiornati non è soltanto una prescrizione normativa: è un dovere professionale nei confronti dei pazienti e del sistema sanitario. La formazione continua rappresenta infatti una garanzia di qualità, sicurezza e adeguatezza delle competenze, specialmente in un ambito soggetto a evoluzioni costanti, come quello medico e assistenziale.
EbookECM evidenzia che, in alcune situazioni, è possibile recuperare parte dei crediti anche nel triennio successivo. Le attuali disposizioni prevedono una sorta di “bonus compensativo”: fino a un massimo di 50 crediti non acquisiti nel triennio precedente possono essere recuperati nel nuovo ciclo, a patto che non siano già stati conteggiati in precedenza. Tuttavia, questa possibilità non è automatica e deve essere gestita con attenzione, anche perché non tutte le tipologie di corso sono idonee al recupero.
Un’altra questione spesso sottovalutata riguarda le esenzioni e gli esoneri. Maternità, malattia, specializzazione, incarichi particolari possono comportare una riduzione del monte crediti richiesto. Ma è compito del professionista comunicare per tempo la propria situazione all’Ordine di appartenenza, allegando la documentazione necessaria. In assenza di comunicazioni ufficiali, il sistema continua a considerare valido l’obbligo standard.
Nel 2025, la Commissione Nazionale ECM ha ribadito l’importanza di evitare approcci “last minute” e ha incentivato una distribuzione equilibrata della formazione lungo tutto il triennio. EbookECM, da parte sua, segnala che il numero di utenti che si iscrive a corsi FAD negli ultimi mesi del periodo formativo cresce in modo significativo, spesso con l’obiettivo di “mettersi in regola” prima della scadenza. Ma questo comportamento rischia di trasformare un’opportunità di crescita in un adempimento frettoloso e poco efficace.
La FAD rappresenta sicuramente una risorsa preziosa in questo contesto, soprattutto per chi ha difficoltà a seguire corsi residenziali o non ha molto tempo a disposizione. Tuttavia, come sottolinea il team di EbookECM, è bene scegliere con attenzione i contenuti e verificarne l’accreditamento, la validità in relazione al proprio profilo professionale e la reale efficacia in termini di aggiornamento. Non tutti i corsi FAD sono equivalenti, e una scelta poco attenta può rivelarsi inutile dal punto di vista del conteggio ufficiale dei crediti.
Un aspetto importante da tenere in considerazione è anche la trasparenza del tracciamento: al termine di ogni corso, i provider ECM sono tenuti a comunicare l’avvenuta partecipazione e l’acquisizione dei crediti al sistema informatico nazionale. È quindi consigliabile monitorare il proprio dossier formativo sul portale Cogeaps, per verificare che tutti i crediti risultino correttamente registrati.
Per il futuro, si ipotizzano ulteriori automatismi nel controllo degli obblighi formativi, con possibili legami sempre più stretti tra aggiornamento professionale e progressione di carriera. Già oggi, in alcuni bandi di concorso e per incarichi specifici, viene richiesto di dimostrare il completamento del triennio ECM come requisito preferenziale o vincolante.
In conclusione, il mancato completamento del triennio ECM non è un evento irreversibile, ma va affrontato con consapevolezza e tempestività. Conoscere le regole, informarsi sulle possibilità di recupero, scegliere percorsi formativi di qualità e mantenere aggiornato il proprio dossier è il modo più semplice per evitare complicazioni e, soprattutto, per continuare a garantire ai pazienti un’assistenza basata su competenze aggiornate e sicure.


























































