Siamo arrivati a un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina.
Fin da allora abbiamo deciso, con forza, di non poter assistere passivamente all’escalation della guerra in Ucraina che rischia sempre più di trasformarsi in conflitto nucleare mentre cresce ogni giorno il numero delle vittime.
Ribadiamo che bisogna fermare la guerra e imporre la via della trattativa e della soluzione diplomatica.
Per questo condanniamo le posizioni assunte dall’Italia e dall’Unione Europea che sostengono la prosecuzione della guerra a oltranza fino alla riconquista della Crimea e in tal modo impediscono ogni possibilità di un immediato cessate il fuoco. Non è questa la strada per porre fine al massacro.
Il governo Meloni prosegue sulla linea del governo Draghi di totale allineamento ai diktat di USA e NATO. La maggioranza dei partiti presenti in parlamento è sempre più schierata per la prosecuzione dell’invio delle armi ( si sta per votare il settimo invio) e per l’aumento delle spese militari.
Noi di Unione Popolare, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista e Partito Comunista Italiano continuiamo le nostre mobilitazioni con la coerenza del nostro impegno per la pace che ci ha caratterizzato fin dall’inizio del conflitto.
Abbiamo condannato l’invasione di Putin ma al tempo stesso abbiamo denunciato le responsabilità della NATO fin dal sostegno al nazionalismo neonazista, al colpo di stato di Maidan, alla repressione del Donbass e al non rispetto degli accordi di Minsk.
Chiediamo che il nostro paese assuma iniziative concrete di ripudio della guerra in attuazione dell’articolo 11 della Costituzione: stop all’invio di armi e alle sanzioni, ritiro dei contingenti dai confini con la Russia, ruolo attivo per il cessate il fuoco e la convocazione di una conferenza di pace, taglio delle spese militari, firma del trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari e rifiuto di ospitare ordigni nucleari in Italia.
Il 25 febbraio a Genova si terrà una grande manifestazione nazionale antimilitarista e pacifista “Abbassate le armi, alzate i salari” convocata dal Collettivo autonomo dei lavoratori portuali che boicottano da tempo i carichi di armi su navi, a cui hanno aderito innumerevoli soggetti politici, sindacali, collettivi e associazioni.
Come Unione Popolare, Potere al Popolo, Partito della Rifondazione Comunista e Partito Comunista Italiano sulle parole d’ordine di questa manifestazione abbiamo ritenuto importante anche
a Ravenna dare appuntamento alla cittadinanza
il 25 febbraio in Piazza A.Costa dalle ore 16.30
per un presidio contro la guerra , contro la guerra ai poveri e contro la guerra ai migranti.

























































