È iniziata dalla Pietra di Bismantova a Reggio Emilia la visita della commissaria per la canidatura Unesco del carsismo nelle evaporiti e grotte dell’Appennino settentrionale. Ad accompagnare Gordana Beltram, la commissaria slovena che sarà in Italia fino a domenica, fra gli altri anche la Federazione Speleologica dell’Emilia-Romagna che per prima ha avanzato la proposta di candidatura. Sono sette i siti interessati: Alta Valle Secchia, Bassa Collina Reggiana, Gessi di Zola Predosa, Gessi Bolognesi, Vena del Gesso Romagnola, Evaporiti di San Leo, Gessi della Romagna Orientale. A mettere a rischio però il percorso di candidatura, per quanto riguarda l’area fra Casola Valsenio, Riolo Terme e Brisighella, la presenza della cava di Monte Tondo e il mancato progetto per la riconversione del sito estrattivo e produttivo e diversi proprietari di terreni che hanno chiesto chiarimenti su cosa comporterà l’eventuale patrimonio Unesco. La candidatura infatti si estende per la quasi totalità su aree private
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