Nel 76° anniversario dell’eccidio di Ponte dei Martiri si svolgerà una cerimonia commemorativa per ricordare quella che storicamente è definita la strage del Ponte degli Allocchi e tramandare alle giovani generazioni gli ideali di libertà e democrazia di quegli uomini e di quelle donne che vissero la Resistenza.

Nel rispetto delle misure anti-covid si precisa che la deposizione delle corone avverrà in forma statica, senza corteo tra una tappa e l’altra. Si ricorda inoltre l’obbligo di utilizzare la mascherina anche all’aperto, come da disposizioni governative, ove ci sia rischio di assembramento.

Il programma di martedì 25 agosto prevede alle 17.30 in piazza Garibaldi la deposizione di corone alla lapide dedicata a don Giovanni Minzoni ucciso il 23 agosto del 1923 da due squadristi mentre rientrava in canonica. Alle 17.45 in piazza Caduti della Libertà nell’atrio della scuola media Guido Novello, ci sarà l’omaggio ai busti in bronzo di Mario Pasi, Primo Sarti e Agamennone Vecchi insigniti della Medaglia d’Oro al Valore Militare. Al Ponte dei Martiri la cerimonia inizierà alle 18 con la performance “Nostalghìa: il dolore per il ritorno” a cura dell’associazione culturale “Teatro Caverna” in collaborazione con “Galla & Teo” e la partecipazione di ragazze e ragazzi del progetto “Lavori in Comune” – assessorato al Decentramento. La performance è nata dall’incontro tra la storia e la gioventù: da un lato le atrocità del nazismo e del fascismo, dall’altro la freschezza dei ragazzi, dei giovani di ieri e oggi, che si trovano davanti ai monumenti storici sempre più inconsapevoli dei fatti accaduti e del loro possibile ruolo. Per tenere viva la memoria gli autori hanno pensato di parlare delle persone alle persone. Due i percorsi sui quali hanno lavorato: il gruppo delle cosiddette “Magliette gialle”, studenti delle scuole superiori; il gruppo di Galla & Teo, giovani attori ravennati. L’obiettivo era quello di raccontare le storie delle persone che hanno segnato in maniera tanto dolorosa quel 25 agosto 1944 non partendo dai fatti narrati nei libri di storia, che comunque sono presenti nel racconto, ma cercando di farsi aiutare dalle fotografie dei protagonisti di quei fatti, dai dettagli, dalle espressioni dei loro volti: giovani, con la voglia di vivere, con l’idea della libertà, con l’amore per le cose belle della vita. Galla & Teo è una compagnia ravennate, attiva sul territorio ormai da un decennio, che si occupa di formazione teatrale attraverso laboratori. Teatro Caverna è una compagnia bergamasca che ha sviluppato una serie di progetti su Fenoglio e la resistenza, parlando coi giovani.

Al termine della performance ci saranno la deposizione di corone al monumento dei Martiri, l’intervento di un rappresentante dell’Amministrazione comunale e l’esibizione della Banda Musicale cittadina.

Il 25 agosto del 1944, all’allora Ponte degli Allocchi oggi Ponte dei Martiri, furono uccisi dodici partigiani e patrioti. Per rappresaglia furono fucilati Augusto Graziani, Domenico Di Janni, Michele Pascoli, Raniero Ranieri, Aristodemo Sangiorgi, Valsano Sirilli, Edmondo Toschi, Giordano Valicelli, Pietro Zotti, Mario Montanari, mentre furono impiccati Umberto Ricci e Natalina Vacchi. Al primo fu conferita la Medaglia d’Argento al Valor Militare e alla seconda la Medaglia di Bronzo.

Il 18 agosto, proprio Ricci fu arrestato per aver ucciso il brigatista nero Leonida Bedeschi detto “Cattiveria”. La risposta dei vertici della Brigata Nera “Ettore Muti” fu feroce: prelevare dalle carceri antifascisti arrestati in precedenza per essere giustiziati. In quel luogo, all’incrocio fra via Nullo Baldini, via Piave e via Mura di Porta Gaza, dal 1980 c’è il complesso monumentale “Ponte dei Martiri – omaggio alla Resistenza a Ravenna”, realizzato dallo scultore Giò Pomodoro.

Il ravennate Mario Pasi, medico, militare e partigiano, fu impiccato al Bosco delle Castagne, sulle colline sopra Belluno, il 10 marzo 1945, quale rappresaglia per l’uccisione di tre soldati tedeschi; Primo Sarti, anch’egli ravennate, tenente di vascello, fu ucciso il 10 aprile 1944, nel mar Tirreno, a bordo del Mas 505, durante un ammutinamento di marinai fascisti. Agamennone Vecchi, nato a Cremona, capitano del 2° battaglione del 28° reggimento di fanteria di stanza a Ravenna, fu ucciso il 16 agosto 1916 sul Podgora (Gorizia).