Il consiglio comunale ha affrontato il tema dell’approvigionamento idrico per il territorio delle cosiddette “case sparse” di San Pietro in Vincoli e in altre aree del forese di Ravenna, come Castiglione, Savio, Roncalceci. Il tema era al centro di due mozioni, presentate da Lista per Ravenna e da La Pigna – Città, forese, lidi e di un ordine del giorno presentato dalla maggioranza. I gruppi consiliari hanno deciso in accordo di discutere il documento prodotto dalla maggioranza, mentre Lista per Ravenna e La Pigna hanno ritirato le rispettive mozioni. Alla fine della discussione, l’ordine del giorno è stato votato all’unanimità.

In pratica, alcune abitazioni delle “case sparse”, ad oggi, non hanno allaccio alla rete idrica pubblica e i residenti possono unicamente rifornirsi di acqua da pozzi privati, che sempre meno riescono a dare acqua in conseguenza anche dell’aumento della frequenza di episodi di siccità. Si ripiega quindi sulle fontane pubbliche con indiscutibili disagi.

Nel 2023 è stato approvato da parte dell’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti (ATERSIR), un nuovo Regolamento per gli estendimenti di rete acquedottistica a favore delle case sparse esistenti che prevede la contribuzione da parte dei privati o di soggetti terzi pari ad almeno il 50% dell’importo necessario per la realizzazione dell’estensione della rete;

Alcune delle case non allacciate alla rete acquedottistica, che potrebbero rientrare negli interventi previsti, trovandosi ad una distanza considerevole dalla posizione dell’attuale rete idrica potrebbero dover sostenere dei costi di intervento molto elevati e questo potrebbe risultare un deterrente per alcune delle famiglie potenzialmente interessate.

È facoltà dei residenti interessati all’allaccio rete idrica pubblica di non partecipare alla divisione delle spese per la stesura dell’infrastruttura ma sostenere solo la spesa dell’allaccio della propria abitazione alla rete acquedottistica una volta che quest’ultima sia stata ultimata e che a fronte di questo aspetto è bene disincentivare eventuali condotte speculative che potrebbero verificarsi nella compravendita di immobili in procinto di aumentare il proprio valore di mercato.

Di conseguenza i consiglieri hanno chiesto all’amministrazione di farsi promotrice nei confronti di ATERSIR di una proposta di modifica dell’attuale regolamento regionale al fine di stimare un valore massimo di spesa per abitazione svincolato dal costo totale dell’opera e non ripartito quindi al 50 % del totale come attualmente formulato. È stato chiesto inoltre di prevedere, in caso taluni interessati agli interventi di estendimento rete idrica non compartecipino alle spese di realizzazione della infrastruttura acquedottistica, quantomeno la partecipazione di tali soggetti alle spese comuni di gestione nel caso di allacci successivi alla rete idrica di nuova posa.

È stato poi chiesto di individuare criteri idonei al fine di non rendere possibili atti di speculazione nella eventuale compravendita delle case sparse e di valutare la possibilità di intervenire in quota parte a sostegno delle spese per tali interventi di estendimento rete idrica, per la quota parte non coperta da ATERSIR, in caso si rilevino importi significativi e qualora non fosse possibile attuare le sopraindicate modifiche al regolamento ATERSIR.

Durante la discussione, le forze di opposizione hanno fatto notare come la maggioranza sia arrivata a redigere l’ordine del giorno con notevole ritardo rispetto alle richieste più volte avanzate dai consiglieri di minoranza negli anni scorsi, anche nella passata legislatura.