“Oggi, in consiglio comunale è intervenuto il consigliere e segretario comunale del PD Lorenzo Margotti.

«Il centrodestra ravennate in queste settimane – ha detto – sta strumentalizzando il contenuto della deliberazione della Corte dei Conti n. 4/2024 della quale il consiglio comunale è chiamato a prendere atto. Cosa significa prendere atto? Significa che si delibera di essere venuti a conoscenza dell’atto in questione e pertanto di tenerne conto nel momento di assumere successive decisioni.

Detto ciò, dato che l’opposizione si è espressa con toni molto aspri sul contenuto della deliberazione, riteniamo, come maggioranza, che sia doveroso porre l’accento su alcuni punti che i gruppi di minoranza hanno volutamente trascurato.

La Sezione Regionale di controllo della Corte dei Conti ha, tra le sue attività ordinarie, quella di occuparsi dell’esame delle partecipazioni dei Comuni. Può apparire un’ovvietà ma forse è meglio ribadirlo nel momento in cui si vuol far credere – perché è questo abbiamo sentito prima da parte dei banchi della minoranza – che la gestione del sistema delle partecipate del nostro Comune sia stata ‘censurata’ dalla Sezione. Questo è falso, non c’è stata nessuna censura complessiva ma solo dei rilievi, ai quali il Comune, come ha sempre fatto, risponderà. Si tratta di un fisiologico e normale rapporto con gli enti di controllo dettato anche dalla complessità normativa che regola questa materia e dalle interpretazioni talvolta non univoche della giurisprudenza.

Il nostro Comune, ha sempre riconosciuto l’autorevolezza della Corte e ha sempre lavorato per trovare soluzioni fondate e ragionevoli ai rilievi fino ad ora mossi. Tant’è che la stessa Sezione lo riconosce e ci dice in maniera molto chiara che rileva un quadro complessivo di corretta gestione delle partecipazioni. Inoltre. nella deliberazione n. 4/2024 la Corte dei Conti esordisce con quattro riconoscimenti al Comune di Ravenna: sui costi di funzionamento; sulla correttezza dei compensi riconosciuti agli amministratori delle società del gruppo; su Azimut come società partecipata; sul sistema di cash pooling adottato, ovvero la gestione della liquidità infragruppo.

I rilievi della Sezione della Corte dei Conti si basano su una giurisprudenza ad oggi minoritaria per la quale una società è in controllo pubblico per il solo fatto di avere la maggioranza di soci pubblici, cosa che contraddice un altro pronunciamento della stessa Corte dei Conti Sezioni riunite con la sentenza n. 17 del 19/10/2023. il Comune di Ravenna, seguendo la giurisprudenza maggioritaria, sostiene non basti che i soci pubblici siano il 51% in assemblea, ma il controllo debba essere formalizzato con patti parasociali e norme dello statuto.

Per fare un esempio, SAPIR non è a controllo pubblico come affermato dal TAR di Bologna con la sentenza 434 del 3 luglio 2023 e dalla sentenza della Corte dei Conti, Sez. riunite del 19 ottobre 2023. SAPIR adotta misure idonee a generare processi virtuosi di razionalizzazione, contenimento dei costi e trasparenza che risultano facilmente misurabili e verificabili dai bilanci economici aziendali e dagli strumenti di comunicazione.

Questa premessa è necessaria per riportare all’oggettività delle cose rispetto a tutto quello che abbiamo sentito dall’opposizione, espertissima come sempre a muovere la macchina del fango. Apprezziamo la linea tenuta dall’assessore Costantini, di equilibrio e buon senso per tutelare maggiormente gli interessi dei nostri cittadini.

Crediamo fortemente che il modello delle partecipate sia quello che meglio risponde alle esigenze del nostro territorio e della nostra comunità. I bilanci societari hanno sempre chiuso in attivo e anche prodotto dividendi importanti a favore della nostra città. Chi è all’opposizione –conclude Margotti – ha sempre osteggiato questo modello, ma non accettiamo che vengano lanciate fake news.”