Si è concluso giovedì 15 dicembre con un convegno nella sede della Cna di Lugo il progetto «Wo.men in mentoring», partecipato e condiviso dalle protagoniste e non solo, per raccontare esperienze, raccogliere punti di vista e dialogare di «competenze femminili, plurali, in rete» in Bassa Romagna.

Proprio su questi termini «non scontati» («femminile», «plurale», «rete») si è concentrato il saluto iniziale di Franca Ferrari, responsabile di Cna Impresa donna Ravenna, che ha sottolineato come la rete sia fondamentale per innescare il potenziamento dello sviluppo del lavoro femminile, ancora sottodimensionato in Italia rispetto al contesto europeo, e di come la formazione sia elemento fondamentale per le donne per mettere a valore i propri punti di forza e conoscere e superare i propri limiti.

Moltissimi gli spunti dei molti interventi che si sono susseguiti, coordinati da Nadia Carboni, dirigente del Settore Governance e Comunicazione, Sviluppo e Progetti strategici e referente tecnico del progetto per l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna.

«Progetti come questo si inseriscono in un costante e quotidiano lavoro di tante associazioni, enti e realtà del nostro territorio che sono abituate a lavorare insieme per ottenere risultati tangibili a favore delle donne e delle loro famiglie, per supportare il lavoro, la parità, la conciliazione, per opporsi alla violenza – ha introdotto nel proprio intervento il sindaco referente per le Pari opportunità Luca Piovaccari -. Un contesto, un sistema territoriale in cui la concertazione delle azioni è prassi non scontata ma dalla quale derivano programmazioni importanti e condivise come il Patto Strategico della Bassa Romagna, che chiaramente non sono sufficienti a spazzare via le differenze o risolvere tutte le difficoltà ancora più che presenti nel nostro sistema economico e sociale, ma che mette in condizioni un territorio come il nostro di intercettare importanti fondi, oltre 200.000 euro solo da fondi regionali, a sostegno dei centri antiviolenza, di attività come queste di empowerment e mentoring, di formazione, di integrazione».

In una regione in cui i dati sono peraltro maggiormente incoraggianti rispetto al resto d’Italia, attenta alle politiche di supporto al lavoro femminile e di pari opportunità come l’Emilia-Romagna, è comunque fondamentale il ruolo di tutti gli attori che possono concorrere ad un cambiamento culturale che non può essere imposto – solo – con leggi e sostegni economici. Su questi aspetti si è incardinato l’intervento di Elena Zannoni, coordinatrice territoriale di Legacoop – Area Ravenna, che anche in rappresentanza del Tavolo per l’imprenditoria della Bassa Romagna ha raccontato come spesso alcuni elementi di “differenza” siano talmente insiti nel nostro quotidiano modo di pensare e vivere da non renderci nemmeno conto di essere spesso anche noi stessi inconsapevoli portatori di disparità di genere.

Manuela Rontini, consigliera regionale e presidente della commissione assembleare Territorio, ambiente e mobilità, ha portato i saluti dell’Assessore Regione Emilia Romagna alle Pari Opportunità, ribadendo come sia fondamentale il contributo dei territori per dare senso alle politiche regionali. Progetti come Wo.men, rappresentano feedback necessari per dare significato alle risorse messe in campo e confermarne il valore. L’occasione è stata utile anche per tracciare un quadro di sintesi delle opportunità che la Regione Emilia-Romagna metterà in campo nei prossimi mesi su risorse di fondi strutturali e non solo.

Venendo al progetto e ai suoi risultati, la parola è passata alle protagoniste che, guidate da Mirella Dalfiume, coordinatrice del progetto e Alessandra Di Luca, esperta di mentoring, si sono susseguite nelle testimonianze, sentite ed emozionanti, di quanto questo percorso abbia lasciato loro e di ciò che ha prodotto in termini di risultati personali e professionali.Parole semplici e toccanti a dimostrazione che la strada segnata è quella giusta e che si spera di darne seguito anche in futuro.

«Sono molti gli spunti positivi che derivano da questo pomeriggio insieme – ha concluso la presidente dell’Unione Elonora Proni -; tra tutti, la riuscita co-progettazione tra istituzioni e la non scontata relazione che si è creata tra le protagoniste di questo percorso, che hanno sottolineato in modo naturale il senso degli sforzi che quotidianamente le donne incontrano e superano nel lavoro, nel carico dell’attività di cura, nell’emancipazione da situazioni difficili. Esperienze come questa sono un buon esempio di come sia importante lasciare percorsi tracciati e buone pratiche, affinché per le donne del domani sia più semplice raggiungere un obiettivo, ottenere ciò che desiderano, senza perdersi per strada perché disincentivate da un sistema culturale fossilizzato in luoghi comuni difficili da scardinare. Le risorse aiutano certo, ma il cambiamento culturale è lento: tuttavia, se ogni faticoso passo in avanti rappresenta una conquista in più che si lascia in eredità a un’altra donna, la fatica è ricompensata».

Il progetto è stato promosso dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna in collaborazione con il Tavolo dell’imprenditoria della Bassa Romagna e il Comitato per l’imprenditoria femminile della provincia di Ravenna, grazie al finanziamento della Regione Emilia-Romagna.

«Wo.men in mentoring» è finanziato dalla legge regionale numero 6 del 27 giugno 2014 «Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere» e in adesione al bando regionale per la presentazione di progetti volti a sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica del territorio, del 14 giugno 2021.