“Anch’io, come ha fatto il presidente del Terminal container di Ravenna, Gianatonio Mingozzi, ritengo che la seduta del Consiglio comunale alla presenza dei vertici Anas e dell’assessore regionale Andrea Corsini, rappresenti un passo in avanti per un progetto di prospettiva della nuova Ravegnana. Una strada strategica per lo sviluppo delle due province  confinanti da secoli collegate unicamente da un’arteria stretta, tortuosa e per molti aspetti pericolosa, inadatta per un carico veicolare come quello presente ogni giorno. Oltretutto la cugina Forlì sta godendo dell’incremento  dell’aeroporto “Ridolfi”  con oltre 13 mila passeggeri nei soli mesi di gennaio e febbraio scorsi, con un obiettivo di raggiungere oltre 170 mila passeggeri nel 2024, e ovviamente questo business non può non avere ricadute positive anche per Ravenna.
A condizione, tuttavia, che i collegamenti viari si rivelino adeguati se si vuole davvero cogliere questa opportunità turistica preziosa per la città e i suoi lidi. Tornando al presidente Mingozzi, tuttavia, egli ribadisce che l’economia legata al porto ravennate, ne trarrà indiscussi vantaggi dal nuovo tracciato Ravenna-Forlì anche in considerazione del fatto che la movimentazione delle merci  è ancora  legata prevalentemente a un traffico su gomma.
E su questo tema, siamo ancora lontani dal raggiungimento di obiettivi tesi a potenziare il trasporto su ferro i cui benefici ambientali sono stati più volte dimostrati. Il porto di Ravenna ha bisogno di buone infrastrutture, migliori intermodalità e collegamenti stradali – come nel caso in oggetto – ma non meno di vedere spostati dalle strade al sistema ferroviario oltre 4,8 milioni di tonnellate di merci con soluzioni ecosostenibili.
La riflessione in oggetto è di tipo generale non avendo la possibilità ovviamente  di un collegamento su rotaie fra le due città confinanti, ma la scommessa futura per il porto di Ravenna non può prescindere dal rafforzamento del sistema ferroviario  per il trasporto di merci, come soluzione indispensabile di sviluppo economico e di tutela dell’ambiente.”