Design Rigenerativo: ripensare gli oggetti in una prospettiva di rigenerazione è il titolo di una mostra che rappresenta anche una sperimentazione degli studenti e delle studentesse delle classi III, IV, V A, dell’indirizzo di Architettura e ambiente, del Liceo Artistico Nervi Severini di Ravenna.

Alle Artificerie Almagià, in via dell’Almagià 2, a Ravenna, il 16 e il 17 marzo 2024, dalle 10 alle 19 all’interno di Garage Sale, si realizza il Progetto di Rete Almagià nell’ambito di Percorsi Formativi per Giovani Creativi con il sostegno di Comune di Ravenna – Assessorato alle Politiche Giovanili.

Nato come una sperimentazione pratica intorno al concetto di progettazione sostenibile e adottato come alternanza Scuola Lavoro 2023/24 (ora PCTO: Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) dall’indirizzo Architettura del Liceo Artistico Nervi Severini, il percorso di conferenze e laboratori pratici curato da Rete Almagià ha coinvolto, nella sua prima fase, circa sessanta studentesse e studenti, coordinati dalle docenti Fulvia Fabbi e Alessandra Alberghi, con la guida del giovane designer Riccardo Dadina. La scelta operativa è stata quella di far applicare a gruppi di studenti al Rilegno Contest, bando attivato da Rilegno, consorzio nazionale che si occupa della raccolta, del recupero e del riciclo degli imballaggi di legno con sede a Cesenatico.

Oggetto del contest 2023 Rilegno Riforma, art director il designer Odo Fioravanti, è stata la creazione di un oggetto partendo da una cassetta di frutta: “Recuperare il legno di cui è costituita una cassetta per la frutta: un set di tavolette e regoli di legno da riusare e trasformare in qualcosa di diverso. Dare forma diversa o migliore, far mutare l’aspetto, la struttura o la funzione.”

In mostra, all’interno di Garage Sale, appuntamento immancabile con la sostenibilità e il riuso applicati alla moda, ci saranno le tavole progettuali pensate per il contest, insieme ad alcuni prototipi realizzati dai giovani makers: da manufatti che si trasformano in muri verdi a casette confortevoli per gli amici pelosi, per arrivare a piccola oggettistica domestica e a lampade, snodabili, estremamente creative e con un occhio alla funzionalità. Progetti che potrebbero trasformarsi in prodotti vendibili, ludici e divertenti e, allo stesso tempo, pratici e utili.

A guidare le sperimentazioni è stata la progettazione circolare, cradle to cradle, che imita i processi della natura e non crea scarti. Progettare quindi un oggetto partendo dall’inizio alla fine, mantenendosi lontani dall’obsolescenza programmata e dalla produzione di rifiuti. Insieme, il workshop è stato accompagnato da una riflessione sulla pratica di Bruno Munari, da quella di Formafantasma e Konstantin Grcic, ma soprattutto, dalla creatività e dalla libertà della visione delle giovanissime e dei giovanissimi designer applicate agli Obiettivi di Agenda 2030: una forma nuova, totalmente loro, per riprogettare il mondo.