Il turismo rappresenta da sempre uno dei principali motori economici di Ravenna, ma i dati ufficiali Istat, richiamati nel Documento Unico di Programmazione del Comune, restituiscono un quadro meno trionfalistico di quello spesso raccontato. A evidenziarlo è Gianfranco Spadoni di Lista per Ravenna, che invita l’Amministrazione a una riflessione approfondita e a un deciso cambio di passo.

Nei primi otto mesi dell’anno, infatti, il settore mostra andamenti differenziati. Nei mesi centrali dell’estate, luglio e agosto, il comparto alberghiero ha registrato una flessione di circa tre punti percentuali, parzialmente compensata dalla crescita delle strutture extra-alberghiere. Decisamente positivo il risultato della città d’arte, che segna un aumento significativo degli arrivi sia di turisti stranieri (+10,5%) sia italiani (+9,5%), con un vero boom ad agosto (+11,9%). Tuttavia, a fronte di questi numeri, i pernottamenti raccontano una realtà più complessa: in calo quelli degli italiani (-2,2%), mentre crescono quelli degli stranieri (+16,8%).

Più problematico appare invece l’andamento dei lidi, dove, nonostante l’incremento delle presenze straniere, si registra un calo complessivo degli arrivi: -5,2% a luglio e -0,5% ad agosto. A luglio sono arrivati 78.467 turisti, di cui oltre 50 mila italiani in diminuzione (-9,2%) e 28 mila stranieri in lieve crescita (+3%). Ad agosto gli arrivi italiani calano del 3,6%, mentre gli stranieri crescono del 7,8%. Anche i pernottamenti oscillano: leggero calo a luglio (-0,2%) e moderato aumento ad agosto (+2,4%).

«I dati sono pieni di luci e ombre – sottolinea Spadoni – eppure si continua a descrivere il turismo locale come un settore in piena espansione. Una lettura attenta suggerisce invece la necessità di analisi serie e di nuove strategie». In particolare, la sofferenza della rete alberghiera rappresenta un segnale chiaro, legato anche a criticità strutturali irrisolte.

Tra i fattori che incidono negativamente, Spadoni evidenzia la carenza e il costo dei parcheggi nei lidi, i collegamenti non sempre efficienti con i parcheggi scambiatori, le difficoltà della viabilità – come il senso unico su viale delle Nazioni – e una fruizione delle spiagge concentrata quasi esclusivamente nei fine settimana, con lidi spesso semivuoti nei giorni feriali.

«Ravenna – conclude – sconta problemi storici di collegamenti e servizi. Il turismo è un settore strategico, ma per rilanciarlo davvero servono scelte coraggiose, interventi strutturali e una visione più realistica, capace di andare oltre la propaganda e affrontare i nodi che penalizzano la nostra offerta».