“385 morti premature ogni anno in provincia di Ravenna a causa del PM 2.5. I nuovi dati dell’inquinamento dell’Agenzia Europea per l’Ambiente tornano a confermare la situazione rischio ambientale e sanitario in cui versano la Pianura padana e tante città e aree del Paese, non solo al Nord che rimane comunque l’area più colpita del paese e tra le più inquinate dell’Unione Europea e del pianeta. L’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) ha stimato per il 2018 59.500 decessi in Italia legati agli inquinanti atmosferici collegati al PM 2,5. A questi morti premature si aggiungono 21.600 da NOx, 3.000 da ozono.  Questo livello di mortalità, cui si aggiunge la cosiddetta morbilità (ospedalizzazioni e malattie varie) è peggiore rispetto ad altri Paesi confinanti come Francia, Spagna e Germania, in particolare in proporzione alla popolazione e ai decessi totali”. Lo afferma in una nota il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti.

“Guardando il dettaglio fornito dall’AEA sul PM 2.5 , si evince che quasi la metà dei decessi, oltre 24mila, avviene nel bacino padano, questa che potremmo definire quasi una pandemia silenziosa va combattuta con celerità e strumenti adeguati, alla stregua di quella drammatica da coronavirus” prosegue il pentastellato.

Per la provincia di Ravenna parliamo di una incidenza di morti pari a 385 l’anno, una percentuale sul totale dei decessi del 7,91% secondo i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente che stima 99,09 morti causati da PM 2,5 ogni 100.000 abitanti “ spiega Croatti.

“Il Movimento 5 stelle e il ministro Costa hanno già messo in campo strumenti e risorse importanti, e non a caso il Recovery Plan tra poco all’esame delle Camere pone un’attenzione particolare alla lotta all’inquinamento atmosferico. Durante il confronto parlamentare faremo di tutto per potenziare e accelerare tutte quelle misure e quei progetti territoriali utili a ridurre la pressione dell’inquinamento atmosferico, a far respirare le città e a tutelare la salute dei cittadini” conclude Croatti.