Malgrado l’illegittima iniziativa della società di sostituire i lavoratori in sciopero con la complicità di Marcegaglia e della ditta Tir Group, l’adesione massiccia all’astensione dal lavoro continua a produrre un forte rallentamento della movimentazione all’interno dello stabilimento.
I lavoratori, intenzionati a proseguire con lo sciopero fino a che non arriveranno risposte concrete dalla controparte, non si sono fatti intimidire dall’annunciato cambio appalto, con il quale si voleva spingerli a rinunciare alle loro giuste pretese economiche sotto la minaccia della perdita del posto di lavoro.
Già nel corso del confronto del 31 marzo SGB aveva richiamato la società RO.MAX – sub-committente che continuerà a gestire l’appalto in Marcegaglia – ad assumersi le proprie responsabilità, proseguendo il confronto sulle richieste sindacali.
La società RO.MAX ha però rifiutato anche nella giornata di ieri il tentativo di SGB che, dando ampia disponibilità alla mediazione, ha inviato una nuova proposta di accordo “ponte”, in attesa del subentro della nuova società.
Una chiusura che già aveva caratterizzato le relazioni sindacali con ELLE EMME: indisponibile all’applicazione della corretta maggiorazione prevista per il lavoro svolto di sabato (20%), indisponibile all’accordo sindacale in occasione dell’internalizzazione, nel 2022, di un primo gruppo di lavoratori di CoFaRi, a cui ha poi decurtato gli scatti di anzianità maturati, che per CCNL dovevano essere conservati.
Ora i lavoratori non si accontentano di promesse di incontri da parte di RO.MAX in cui poi, come ai tempi di ELLE EMME, si presentano senza una reale disponibilità al confronto.
I lavoratori ora attendono risposte concrete alla proposta di accordo “ponte” avanzata da SGB, pronti in assenza di risposte a dare prosecuzione allo sciopero.”

























































