“Le dichiarazioni di Michele De Pascale smascherano le contraddizioni e le gravi responsabilità politiche del Partito Democratico. Dopo due anni passati a spiegare l’alluvione come una conseguenza esclusiva del cambiamento climatico, oggi il presidente della Regione Emilia-Romagna ammette che la realizzazione di casse di espansione e aree di laminazione è fondamentale per la sicurezza del territorio.
Un’ammissione tardiva, che conferma quanto i Comitati cittadini, con coraggio e determinazione, denunciano da tempo: le alluvioni con conseguenze così gravi non erano inevitabili, erano evitabili. E andavano evitate.”
Così Roberta Conti, consigliera comunale della Lega, interviene sulle dichiarazioni rilasciate da De Pascale nei giorni scorsi.
“Se oggi la Regione promette interventi strutturali sui fiumi Lamone e Marzeno, è evidente che la loro assenza ha reso il nostro territorio fragile e vulnerabile. Non lo diciamo oggi: lo dicono da anni cittadini, tecnici, comitati locali. E ci sono atti legislativi dell’opposizione depositati in tempi non sospetti che lo testimoniano.
Ma per troppo tempo, a queste voci è stato opposto un silenzio colpevole, o peggio, una narrazione politica comoda. Il cambiamento climatico è stato il paravento perfetto dietro cui nascondere decenni di inadempienze.”
“Ed è qui che si misura tutta la contraddizione delle parole di De Pascale.
Perché non stiamo parlando di un volto nuovo. Michele De Pascale ha amministrato la città di Ravenna ed è stato per anni anche presidente della Provincia. È da tempo uno dei principali sostenitori della linea politica di Stefano Bonaccini, presidente della Regione fino al 2024, e ancora oggi figura di riferimento del PD nazionale.
Chi ha governato la Regione e il territorio in questi anni non può oggi presentarsi come risolutore di problemi che ha contribuito a generare.
Ben venga il cambio di rotta, ma dopo tutto quello che è successo, è legittimo chiedersi: ci si può davvero fidare?”
“Ci vuole coraggio, prosegue Conti, per presentarsi oggi davanti ai cittadini e dire ‘faremo le casse di espansione’, quando quelle opere erano già state previste e finanziate, come nel caso della cassa di Tebano, ferma da anni nonostante il via libera ministeriale arrivato da tempo.
E che dire degli argini da consolidare, dei corsi d’acqua da mantenere, delle aree golenali da liberare? Interventi ordinari, spesso approvati e finanziati, ma mai eseguiti, che avrebbero potuto cambiare le sorti di intere comunità.”
“Nel frattempo, la politica ha scelto l’attesa, il rinvio, la propaganda. Bonaccini ha scelto di candidarsi al parlamento europeo dimettendosi una volta eletto lasciando per mesi la regione in stallo. I cittadini no. Hanno dato vita ai Comitati, raccolto oltre 20.000 firme, fatto pressione su ogni livello istituzionale. Se oggi qualcosa si muove, è merito loro. Ed è per loro che continueremo a chiedere verità, trasparenza e, soprattutto, cantieri aperti, non altri proclami.”
Conti conclude:
“Bene che De Pascale oggi abbia aperto gli occhi. Ma non possiamo far finta che ieri non ci fosse anche lui, al fianco di chi aveva tutto il tempo e il potere per intervenire, e non lo ha fatto.
Il PD ha governato questa Regione per decenni e ora prova a riposizionarsi, ma i cittadini meritano ben più di un’operazione di facciata: meritano risposte, onestà e azioni concrete.
Il tempo della propaganda è finito. Ora inizia il tempo della responsabilità.
Per questo depositerò un’interrogazione in Consiglio comunale, per chiedere conto alla Giunta dello stato degli interventi previsti nel nostro territorio, dei fondi utilizzati e delle reali tempistiche di realizzazione.
E non posso non ringraziare i Comitati cittadini, che in questi due anni hanno mantenuto viva l’attenzione sul tema con competenza, determinazione e spirito civico.
Sono stati loro, mentre tanti tacevano, a raccogliere oltre 20.000 firme per chiedere alla Regione interventi immediati.
A loro va il mio sostegno e il mio impegno: perché la voce dei cittadini non può più essere ignorata.”
Roberta Conti Consigliera comunale Faenza (Lega)