In concomitanza con la riapertura delle scuole Legambiente esprime preoccupazione per un aumento ingiustificato della plastica usa e getta nelle mense. Sono infatti diversi gli istituti dove si sta abbandonando la stoviglia riutilizzabile a favore delle monoporzioni con posate e tovagliette monouso. Un passaggio non obbligato, come emerge dalle indicazioni ministeriali poi recepite a livello regionale dalla definizione di uno specifico protocollo.
Queste misure, seppur motivate dall’intenzione di limitare al minimo i contagi, non solo ci allontanerebbero dagli obiettivi regionali sulla riduzione dei rifiuti, ma anche dall’applicazione della Direttiva europea SUP, che prevede la messa al bando di quasi tutte le stoviglie in plastica monouso in tutti i paesi membri, che dovranno recepire la norma entro luglio 2021.
Proprio sul versante delle mense scolastiche l’Emilia Romagna presentava una situazione virtuosa, anche se migliorabile, secondo un’indagine di Legambiente del 2019. Emergeva, infatti, un’ampia diffusione delle stoviglie riutilizzabili nei capoluoghi e città più grandi, con molte città che di fatto riuscivano a coprire tutti i pasti. Meno buona la situazione nei piccoli comuni, che comunque superava il 70% di pasti somministrati senza usa e getta.
La pandemia di coronavirus impone attenzioni importanti, ma non deve portare a banalizzare le politiche ambientali, come testimonia l’impegno di tanti istituti scolastici dove l’attenzione ai rifiuti è rimasta alta.
“Va messo in conto che la pandemia ci porti a fare i conti con scelte obbligate e cambi in peggio alcuni comportamenti. L’impiego di materiali riutilizzabili subirà un grosso colpo a favore dell’usa e getta, ma è necessario continuare il percorso di abbandono di queste stoviglie dove possibile e se impossibile favore l’utilizzo delle bioplastiche.”
Nel caso delle mense scolastiche, intanto, quella dell’usa e getta non è l’unica possibilità. Infatti, diversi istituti si stanno muovendo per non utilizzare plastica monouso, così come alcuni fornitori. Sicuramente stiamo attraversando un momento complicato, che però non deve allontanarci da un obiettivo regionale 100% mense plastic free.
A rischio anche le mense che prediligono prodotti freschi biologici e a “km 0”, a causa della necessità di somministrare cibi prevalentemente precotti.
“Si attui dunque la massima attenzione, ma i Comuni non perdano completamente i percorsi avviati ed i risultati raggiunti” – conclude Legambiente.