“Nelle giornate in cui si cerca di risolvere la gravissima situazione ancora in atto, Ravenna in Comune ha dovuto prendere atto della campagna di disinformazione a cui partecipano le Istituzioni ravennati. Come abbiamo già segnalato, gli organi di comunicazione che tradizionalmente amplificano le campagne politiche della destra italiana sono stati pronti a celebrare chi, come il Sindaco de Pascale, sta ancora in queste ore provando a colpevolizzare proprio chi per primo aveva anticipato i rischi a cui inesorabilmente conducono le sue politiche di cementificazione e sfruttamento delle fonti fossili. Stessa cosa fanno gli organi di “informazione” di Confindustria e quelli in mano a potenti famiglie di industriali, cementieri ecc.

Non possiamo dunque che condividere quanto espresso dal Coordinamento ravennate della Campagna Per il Clima – Fuori dal Fossile che ha giustamente denunciato «l’aggressività con la quale in questi giorni è partito all’attacco il partito trasversale della vera e propria “caccia agli ambientalisti”, che cerca di dipingere, con un misto di disinformazione e vere e proprie calunnie, un quadro quanto mai lontano dalla realtà. Si cerca il capro espiatorio a tutti i costi, probabilmente per deviare l’attenzione da una discussione seria su cause e responsabilità. E dobbiamo registrare con amarezza che a questo partito trasversale si è definitivamente iscritto anche il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale, che nelle sue numerose apparizioni televisive e sulla stampa nazionale e locale, si è scagliato contro i movimenti ambientalisti, a suo dire fra i principali responsabili del disastro.

Come se al governo in questi decenni ci fossero stati i movimenti ambientalisti, come se la necessità di ridurre in maniera significativa le emissioni di gas serra e contenere le conseguenze sempre più disastrose del cambiamento climatico (posizione portata avanti in maniera condivisa da tutta la comunità scientifica competente, non solo dalle associazioni e dagli attivisti) fosse una pura e semplice ipotesi, come se non fosse vero che il consumo di suolo ha impermeabilizzato vaste aree di territorio».

Il testo integrale del comunicato (“Riportare la discussione sul giusto binario, per salvare le vite, tutelare l’ambiente e progettare il futuro”) lo pubblichiamo sui nostri social. Qui, avendo partecipato convintamente come forza politica alla campagna in atto contro la costituzione a Ravenna di un hub del gas, correttamente identificato tra le principali cause di quanto appena accaduto, facciamo nostre le conclusioni: «A Ravenna, il 6 maggio, come in marzo a Piombino e in aprile a Cagliari, molta gente è scesa in piazza per sbarrare la strada alle scelte dannose per tutte e tutti e per il futuro delle giovani generazioni. Dobbiamo continuare su quella strada, anche per contrastare il ripetersi sempre più frequente di eventi estremi come quelli di questo periodo».

Ravenna in Comune invita per l’ennesima volte le forze politiche che siedono nel Consiglio Comunale che, sin qui, hanno contribuito senza sostanziale dissenso alla messa in atto delle politiche del Sindaco, a distanziarsene e a partecipare al movimento per l’immediata implementazione di una transizione (autentica e non greenwashing) alle energie rinnovabili. Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini, in forma singola o associata, ad appoggiare le iniziative assunte dal Coordinamento ravennate della Campagna Per il Clima – Fuori dal Fossile per allontanare per quanto possibile una ripetizione del disastro di questi giorni. Ravenna in Comune è parte di questa campagna e continuerà a dare il proprio contributo perché l’apocalisse non diventi una consuetudine con cui forzatamente convivere. E continueremo anche a ridicolizzare chi addita la responsabilità di nutrie e alberi in una catastrofe in cui, semmai, sarebbero da chiamare in causa i fedeli amici dei cani a sei zampe.”