“Doveva essere, nelle parole del Sindaco, un mandato incentrato su una sorta di “rivoluzione verde”. «Consumo di suolo zero, incremento del verde urbano e valorizzazione del nostro straordinario patrimonio naturalistico» gli slogan del programma elettorale per la rielezione. «Passata la festa, gabbato lo santo» dice un proverbio che sembra ritagliato ben bene sulla cementificazione spinta su cui, invece del verde, si intestardisce anche il de Pascale 2 dopo il dePa 1.
Ogni giorno leggiamo di un nuovo imminente contributo alla impermeabilizzazione dei suoli, già a livelli record per Ravenna, secondo le annuali certificazioni dell’ISPRA. Quello odierno: «Nuove realizzazioni urbanistiche sono all’orizzonte. È stata sottoscritta la convenzione per il secondo stralcio attuativo del più grande comparto urbanistico previsto all’interno della città, attuato attraverso un accordo pubblico/privato. Questo secondo stralcio fa parte del più ampio ambito ’Antica Milizia/Stradone, Parco Cesarea’, il cui primo stralcio è stato completato alla fine del 2021 ed è in corso di collaudo. Sono previsti 86.786 mq di lotti edificabili, 7.458 mq di parcheggio pubblico, 8.788 mq di opere a verde per parchi e giardini, 20.121 mq di strade pubbliche».
La responsabilità è sempre addossata a qualcun altro, naturalmente. Durante lo scorso mandato, si scaricava tutto sulla Giunta precedente. Stesso partito ma, almeno, sindaco diverso. In questo, invece, il giochino non funziona più così “bene”. Il secondo stralcio appena firmato dal dePa 2, infatti, era stato approvato dal dePa 1.
Quando Sinistra Italiana è confluita in Coraggiosa Ravenna a sostegno della rielezione di de Pascale, con una inversione a U rispetto a cinque anni prima, sapevamo che le promesse di cambiamento sarebbero rimaste lettera morta. A differenza degli ambientalisti a corrente alternata, infatti, il PD è coerentemente per il liberismo cementificatore senza tentennamenti di sorta. Qualcuno però avanzava il beneficio del dubbio, chiedendosi: se a Coraggiosa non riuscisse di orientare diversamente gli interessi del PD cosa ci starebbe a fare? La risposta purtroppo non si discosta di molto dalle nostre previsioni. Con qualche sfumatura va da un secco “non serve a niente” ad un “si rende complice del danno”.
Ravenna in Comune resta in trepida attesa di venir smentita dai fatti. Continuiamo ad attendere la promessa rivoluzione verde. Quella vera, naturalmente. Non una mano di greenwashing.”

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