“Nell’agosto di nove anni fa il Sindaco Matteucci, recentemente scomparso, si sentì in obbligo di chiarire e rassicurare rispetto a quello che appariva come un improprio smaltimento di rifiuti. Si trattava dell’arrivo dei fanghi provenienti da una distilleria perugina e destinati ad essere sversati sui campi di Sant’Alberto”.
Partendo da un fatto di cronaca avvenuto la scorsa settimana a Faenza, lungo la provinciale Felisio, Ravenna in Comune chiede al sindaco uscente Michele de Pascale di fornire le stesse delucidazioni offerte ai ravennati dal suo predecessore in merito ai fanghi derivanti dalla produzione vitivinicola e diretti a Ravenna.
“Giovedì scorso un automezzo ha perso parte del carico lungo la strada e due mezzi che si sono trovati a passare subito hanno perso il controllo fermandosi in un fosso. L’autotreno era diretto a Ravenna. Il carico “smarrito” consisteva in centinaia di litri di fanghi derivanti dalla depurazione dei reflui di lavorazione di un’azienda vitivinicola di Faenza.
Una delle modalità di smaltimento consentite è quella dello spandimento sui campi come fertilizzanti a condizione però che i valori chimico-fisici rientrino nei limiti imposti dalla normativa. Si tratta infatti di rifiuti speciali. Una recente indagine della Procura di Brescia ha portato alla luce le dimensioni di un disastro ambientale che si è prodotto in vaste aree agricole a causa dell’impiego di fanghi tossici. Tra il 2018 e il 2019 ben 150 mila tonnellate di fanghi tossici sono state sparse su 3 mila ettari di terreni di 176 aziende agricole di Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna per “fertilizzare” i campi. Il problema principale, quindi, riguarda il corretto smaltimento finale di tali fanghi.
Secondo il Manifesto (“I «concimi» tossici che avvelenano i suoli”, 8 luglio 2021) «manca una tracciabilità dei fanghi, i controlli sono casuali, non si sa cosa contengono e quando e dove vengono sparsi».
Come Ravenna in Comune crediamo sia indispensabile che chiarimenti analoghi a quelli forniti nove anni fa da Matteucci vengano quanto prima dati da de Pascale. Riteniamo urgente avere conferma che Ravenna non subisce inquinamenti analoghi a quelli scovati dall’indagine partita da Brescia. Dove vanno a finire nel nostro Comune i fanghi delle aziende vitivinicole faentine? “.