In questi ultimi due anni abbiamo visto cose che mai avremmo immaginato di dover vedere: colonne di camion militari che portano via le bare di malati curati con “tachipirina e vigile attesa”, scuole chiuse al minimo apparire del virus e fabbriche aperte nonostante la alta percentuale di contagiati, piscine e palestre chiuse e lavoratori stipati come sardine sui mezzi di trasporto che li portano al lavoro, piccoli negozi sull’orlo del fallimento e grosse imprese che lucrano sui soldi della cassa integrazione.
Appare evidente come questo governo sia l’espressione diretta dei poteri economici più forti, guidato da uno dei più importanti esponenti del mondo della finanza speculativa, un mondo per il quale conta di più il profitto delle industrie della vita degli abitanti, un mondo nel quale è l’industria farmaceutica che detta l’agenda della lotta alla pandemia, un mondo che si appresta, ora che cadono i vincoli sui licenziamenti, ad effettuare l’ennesima ristrutturazione del capitale, un mondo in guerra perenne contro i poveri e contro chi vive del suo lavoro.
In questa guerra Potere al popolo ha scelto da che parte stare: contro coloro trincerati all’interno dell’edificio di fronte al quale abbiamo manifestato.
Un solo elemento guardiamo con soddisfazione, è finalmente finita la commedia del falso antagonismo tra centro-destra e centro-sinistra. Entrambi sostengono il governo guidato dalle banche.