Eravamo a inizio agosto quando, chiamandolo “il mistero delle bici scomparse”, chiedemmo conto, unici tra tutte le liste che si presentavano alle elezioni comunali, dell’affaire Velospot relativo al bike sharing. Poi in altre occasioni, durante la campagna elettorale, continuammo a chiedere chiarimenti.

Sempre senza alcuna risposta da parte del candidato a Sindaco De Pascale (oggi rieletto) e dell’Amministrazione comunale.

Ricordiamo ai cittadini di cosa si tratta.

A settembre 2020 uscì l’ottima notizia di una nuova rete, chiamata Velospot, che costituiva il nuovo servizio di Bike Sharing in funzione a Ravenna e nei lidi. Il servizio, promosso dal Comune con un investimento di 170mila euro, doveva essere svolto da una collaborazione tra Velospot, maggiore operatore svizzero nel settore, e 3BiXi, azienda italiana che propone soluzioni e servizi innovativi nel campo della Sharing Mobility.

La rete Velospot di Ravenna comprendeva 285 biciclette che potevano essere prelevate dalle apposite stazioni capillarmente distribuite in città e nei lidi: 45 biciclette a pedalata assistita, mentre le altre 240 erano muscolari.

Biciclette totalmente sparite dalla circolazione da mesi.

Ieri abbiamo letto di come la “vecchia volpe“ della politica ravennate, Alvaro Ancisi, solo ora si sia accorto del problema. Capiamo, lui fa il suo mestiere, anche se è arrivato come si suol dire “con il treno della ghiaia”…

Ora chiediamo nuovamente e pretendiamo notizie dall’Amministrazione e da chi avrebbe dovuto gestire il servizio.

Quale è il problema, visto il forte investimento di soldi pubblici? Dove sono finite le 285 biciclette?

Quando si spendono fondi pubblici si deve risponderne e non fare, come sempre, finta di nulla.

Vi ricordiamo che la risposta la dovete non a noi di Potere al Popolo Ravenna o a Alvaro Ancisi, ma alle cittadine e ai cittadini di Ravenna