Le terapie intensive della provincia di Ravenna stanno rispondendo bene alla seconda ondata di coronavirus. L’appuntamento settimanale con i professionisti dell’Ausl Romagna del sindaco Michele de Pascale ha visto oggi ospite Maurizio Fusari, direttore dell’unità operativa di anestesia e rianimazione degli ospedali di Ravenna, Lugo e Faenza. Sono 26 oggi i letti a disposizione dell’unità operativa aumentati a 30 con 4 letti di terapia semi-intensiva gestiti direttamente dagli anestesisti rianimatori a Lugo. A questi si aggiungono dai 6 agli 8 posti letto della piattaforma chirurgica dell’ospedale di Ravenna, sempre gestiti direttamente dal team coordinato dal dottor Fusari. Ad oggi sono 5 i posti liberi in terapia intensiva per i pazienti covid e si suddividono fra Lugo, dove l’intero reparto è stato trasformato in un reparto covid, e Ravenna dove invece il reparto è diviso a metà. Faenza oggi si occupa invece di ricoverare i pazienti non covid provenienti anche dagli altri due ospedali. La situazione quindi delle terapie intensive ravennati, durante questi mesi, è stata così positiva che l’unità operativa è stata chiamata ad accogliere anche pazienti provenienti da altre province. Sono stati mesi durante i quali il lavoro e la vita dei professionisti è cambiata radicalmente, come ha raccontato il dottor Fusari, trasformando la straordinarietà in quotidiano, con una malattia che ha costretto alla rianimazione artificiale, indiscriminatamente, anziani e più giovani anche nel ravennate