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“Mi rivolgo a tutti e chiedo di spargere la voce su gruppi eventuali della località. Ieri sera sono stata barbaramente aggredita e massacrata di botte davanti all’Eurospin”.
Inizia così il messaggio di Marinella Porrello sul gruppo Facebook “La sentinella ravennate”. La donna ha raccontato di essere stata vittima di un’aggressione di fronte ad un supermercato di Lido Adriano, dopo aver fatto notare ad un gruppo di persone di aver parcheggiato su alcuni stalli riservati alle persone con disabilità senza averne il diritto
“Io mentre mettevo a posto il mio carrello della spesa, mi sono avvicinata con molto garbo, e con tono pacato ho fatto notare alle signore che non era giusto parcheggiarsi impropriamente su due posti disabili” continua il racconto di Marinella Porrello “Le due donne, per tutta risposta mi hanno chiesto chi ca…sono io e che anche se fossi stata una vigilessa non gliene importava un ca…
Vista la loro risposta, ho fatto notare la mia educazione e che mi dispiaceva per la loro inciviltà. Così mentre stavo per arrivare alla macchina, la mia macchina, una di loro mi ha detto : sei una tr… e ha dato della tr… anche alla mia mamma ( morta ormai da 17 anni).
Toccata nel profondo del cuore, sono tornata indietro verso una di quelle due che aveva offeso la mia mamma, e questa si è buttata addosso a me come una furia, e subito anche l’ altra donna. Mi hanno massacrata di botte, colpita sotto gli occhi, il naso, tirato i capelli, messe le loro mani sudicie sulla mia faccia, tirato il collo, buttata a terra, e mi hanno quasi sbattuto la testa sull’asfalto. Per fortuna è intervenuto un uomo che ha assistito alla scena, e quando è riuscito a liberarmi io sono scappata e andata via. Chiedo di spargere la voce se conoscete questo uomo, se si ricorda la targa e il modello della macchina perché io, colta alla sprovvista e massacrata in quel modo, ho pensato solo che stavo per morire. Naturalmente ho avvisato la questura, e mi devono far sapere se il parcheggio davanti è provvisto di telecamere per risalire a questa gente. Se non riesco a risalire a nulla non posso nemmeno sporgere denuncia. Ed io non voglio che questa gente rimanga impunita. Non si può più dire nulla in questa società, nemmeno con educazione e garbo come ho fatto io, che si rischia di essere ammazzati. Se in questo gruppo queste donne stanno leggendo vi dico una cosa: io non ho paura, io sono per le cose giuste, perché vengano rispettate le regole del buon vivere civile e le leggi. Continuerò a denunciare e a evidenziare episodi come questi o più gravi di questo senza temere per la mia vita. Mia mamma mi ha insegnato i valori della vita e a battermi per i valori”.