Giovedì 26 giugno è stata inaugurata alla scuola secondaria di primo grado «Gherardi» di Lugo una stanza multisensoriale, progettata per stimolare i cinque sensi.
Costruita secondo il metodo Snoezelen (dalle parole olandesi snuffeln, esplorare, e doezelen, rilassarsi), la stanza è pensata per favorire il benessere degli alunni e delle alunne con disabilità, ma fruibile da tutti: un ambiente inclusivo e accogliente dove ognuno può sentirsi valorizzato.
La stanza sarà una risorsa anche per gli tutti gli studenti delle altre scuole lughesi e dei territori limitrofi.
Il progetto è stato proposto da un gruppo Rotary di Lugo che si occupa di disabilità, formato da persone non rotariane, appartenenti al mondo della scuola, membri di associazioni e genitori di ragazzi disabili. Il gruppo ha avviato una raccolta fondi sulla piattaforma Ginger per l’acquisto di tutta la strumentazione e l’idea ha raccolto numerosi consensi che ne hanno permesso la realizzazione, grazie al contributo di tanti singoli donatori e aziende.
L’ufficio tecnico del Comune di Lugo ha provveduto all’adeguamento degli spazi dell’aula per l’installazione degli elementi caratteristici: luci colorate, suoni rilassanti, superfici tattili, fibre ottiche e giochi sensoriali contribuiscono a offrire esperienze stimolanti e personalizzate.
L’inaugurazione della stanza multisensoriale si è svolta alla presenza di rappresentanti delle istituzioni e di numerosi donatori. Per l’Amministrazione comunale era presente l’assessora ai Servizi educativi Daniela Geminiani: «Questo spazio non solo aiuta a ridurre stress e ansia, ma promuove lo sviluppo di abilità cognitive, motorie e di autoregolazione, rappresentando una risorsa preziosa soprattutto per gli studenti con disabilità cognitive o sensoriali – sottolinea l’assessora -. È inoltre prova dell’importanza della collaborazione tra le diverse realtà presenti sul territorio, per promuovere una scuola sempre più inclusiva e garantire un’offerta formativa in grado di valorizzare le abilità e le potenzialità dei nostri studenti, a cominciare da quelli più fragili».

























































