“Vedo che in questi giorni molti esponenti del PD si sono messi a praticare il gioco del momento, cioè attaccare Salvini senza motivo pur di risaltare pubblicamente, ma mi stupisce che l’assessore regionale Corsini, pur di primeggiare al gioco, non si renda conto che sta dicendo un mare di scemenze” con queste parole esordisce il consigliere regionale della Lega Andrea Liverani.

Principio dello scontro istituzionale, il mancato riconoscimento dello stato di calamità alla città di Cervia dopo la tromba d’aria che ha colpito la località nel luglio scorso da parte del Governo, responsabilità che l’assessore regionale Corsini addossa tutta su Matteo Salvini, offendendolo via social.

“La responsabilità non è del Ministro Salvini, bensì è del Presidente del Consiglio Conte. Se Corsini si fosse informato per bene, invece che sputare sentenze solo per autoesaltarsi sui social, saprebbe che lo stato di calamità viene riconosciuto tramite delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio. Però Corsini sa bene di non poter attaccare il professor Conte, in quanto il suo caro PD gli sta strizzando l’occhio a Roma, per questo preferisce attaccare beceramente e soprattutto erroneamente Salvini.” spiega Liverani.

Prosegue il leghista: “C’è da notare che a quanto pare il caro Corsini, così come tanti altri suoi compagni di partito, non hanno più argomentazioni, e preferiscono scendere alle offese gratuite, invece che essere propositivi. Sanno che a breve la Regione rischia di cambiare colore politico, e a quanto pare la paura fa 90. E quando si ha paura, si spara a zero e si dicono fesserie,”

Conclude quindi Liverani: “Sarebbe stato più opportuno che l’assessore Corsini avesse evitato questa uscita, o che per lo meno avesse tentato di affermare la verità, cioè attaccare il Presidente del Consiglio Conte e il Movimento 5 Stelle, i cui membri sono la maggioranza al Consiglio dei Ministri. Ma si vede che Corsini, se da una parte fa il leone attaccando Salvini, dall’altra fa il coniglio, non attaccando il M5S che rischia di diventare il suo prossimo alleato di governo.”