Pubblichiamo la lettera inviata in redazione da Pietro Vandini, primo candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle in città nel 2011, storico attivista “grillino”, che decise di abbandonare il movimento quando l’intera struttura costruita collassò per contrasti interni, in vista delle elezioni del 2016. Il Movimento poi si ripresentò alle successive elezioni.

Nella sua lettera Vandini chiede più rispetto per la memoria di Fabrizio Martelli, compagno di tante battaglie politiche, scomparso nel 2023, anche lui volto storico del Movimento 5 Stelle in città:

“Perdonatemi per l’intrusione e comprendo se questa desterà poco interesse ma non ho potuto evitare, in memoria di Fabrizio, per il forte legame che abbiamo avuto nei tanti anni di lavoro fianco a fianco, giorno e notte.
Ho riflettuto qualche giorno, ho scritto le mie riflessioni a chi di dovere ma viste le risposte assurde e l’insistenza nel giustificare l’ingiustificabile, mi sono deciso a fare una riflessione pubblica.
Il Movimento 5 Stelle non fa più parte della mia vita da anni e non ho alcun interesse nell’attività politica che porta avanti, nè più nè meno di quello che ho nei confronti di qualsiasi altro partito politico.
Il motivo che mi porta a scrivere è solo ed esclusivamente dovuto all’esigenza di ristabilire un minimo di dignità e rispetto nei confronti di un amico che non c’è più.
Quando ho letto la cronaca della presentazione della lista del Movimento per le prossime elezioni comunali, e ho visto che è stato “ricordato” Fabrizio per evidenziare che “sarebbe contento”, mi è ribollito il sangue.
Ho vissuto con Fabrizio oltre 10 anni, fianco a fianco, affrontando tutte le dinamiche interne dell’allora Movimento; so come ragionava, so cosa pensava del Movimento e delle persone che attualmente ricoprono determinati ruoli. Io, Fabrizio e probabilmente un altro paio di persone siamo gli unici che hanno vissuto da dentro tutte le dinamiche e che conoscono per filo e per segno comportamenti, prese di posizione e colpi bassi.
Sicuramente ora sono cambiate tante cose ma trovo inaccettabili certi comportamenti e certe uscite.
Persone che a suo tempo erano “famose” per essere menestrelli di corte (ve lo giuro, inventavano filastrocche degne delle scuole elementari per far ridere i “capi”) o che sono diventate famose per essersi accucciate a dovere, ora per quanto mi riguarda non è accettabile dicano determinate cose nel silenzio generale.
Parliamo di persone che non hanno battuto ciglio quando Fabrizio è stato trattato come un appestato, perchè per tornaconto personale era utile la loro accondiscendenza; persone che hanno scelto chi li ha sfruttati per fare i propri comodi ed infatti appena possibile è andato per la propria strada dato che era più conveniente (vedasi Bugani), perchè in quel momento esprimere il proprio pensiero (sempre che ce ne fosse uno) era pericoloso se si voleva fare carriera.
Fabrizio ha sempre cercato di portare avanti determinate idee, cercando dialogo e confronto anche quando dialogo e confronto non erano possibili, accettando cose che io non sono riuscito ad accettare. Anche per questi motivi Fabrizio era ritenuto “l’utile idiota” perchè rappresentava una vecchia anima pura del Movimento che fu, e quindi una garanzia di certi principi e di conseguenza utile per avvicinare gente, ma allo stesso tempo non doveva allargarsi troppo perchè era parte “della vecchia” guardia da cancellare per permettere ai soliti di ricostruirsi una verginità (o quantomeno tentare di farlo).
Mi piacerebbe poter raccontare quegli anni ma non è il momento e nemmeno lo strumento giusto per farlo, quello che voglio fare è ristabilire un minimo di dignità e rispetto.
Gli stessi che c’erano allora ed ora ricordano Fabrizio lo fanno perchè è utile per loro e (forse) per raccattare qualche voto in più; sono gli stessi che a suo tempo non hanno battuto ciglio e che hanno sempre trattato Fabrizio come una persona da tenere in seconda fila.
Il partito di Conte è cambiato rispetto ai miei tempi ma tante persone sono le medesime così come le dinamiche: viene “spinto” pubblicamente chi fa più comodo, chi è più allineato ed utile.
Continuate le vostre mediocri battaglie di potere ma rispettate chi ha contribuito a creare quello di cui state beneficiando, senza infangarne la memoria.
Voi elettori invece fatevi due domande quando andrete a votare e come sempre la differenza la fanno le persone, non i loghi o le posizioni.”