“Da quando il rigassificatore di Ravenna ha cominciato la propria attività, Legacoop Romagna ha chiesto prima di tutto garanzie e rispetto per le regole, a tutela dell’ecosistema, dell’ambiente e del lavoro di tutti coloro che operano sul mare, cominciando dal comparto della pesca, ma non solo.

Il rispetto rigoroso delle regole è e rimarrà fondamentale, vista l’importanza strategica di questa infrastruttura. Il suo obiettivo è garantire l’autosufficienza energetica dell’Italia, affrancandosi dall’acquisto di gas naturale trasportato via gasdotto dalla Russia e sostituendolo con quello importato via nave dagli Stati Uniti e da altre fonti globali. È un passaggio essenziale per favorire la cessazione delle operazioni belliche in Ucraina.

È questo il motivo per cui la nave rigassificatrice BW Singapore si trova al largo di Ravenna, grazie a un investimento di oltre un miliardo di euro, con un’assunzione di responsabilità che coinvolge un intero territorio.

Ed è questo il motivo per cui sono gravissime le notizie provenienti dalla trasmissione Presa Diretta della Rai, secondo cui il gas russo continua ad arrivare a Ravenna, via nave, attraverso un sistema di triangolazione internazionale.

SNAM ha confermato l’arrivo di gas russo, ma non ha possibilità di scelta, visto che è tenuta a fornire servizi di trasporto, rigassificazione e stoccaggio.

Dopo aver gestito con fermezza e “a schiena dritta” le complesse questioni relative al transito di armi dirette verso Israele, il Sindaco di Ravenna si trova di fronte a un nuovo, rilevante ostacolo: siamo certi che, anche in questo momento critico, i profondi valori e la ricca cultura civica che contraddistinguono da sempre la comunità ravennate saranno determinanti nelle sue scelte. Ma di fronte a questo paradosso, che coinvolgere direttamente il porto di Ravenna e tutto il territorio romagnolo, ci aspettiamo prima di tutto una presa di posizione chiara da parte del Governo.

Non più tardi di tre giorni fa, a margine dell’assemblea generale dell’ONU, il ministro Tajani aveva affermato che l’Italia non acquista gas e petrolio dalla Russia, avendo fatto una scelta molto chiara in direzione della pace.

Eppure i dati del 2024 forniti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica evidenziano un incremento notevole di acquisto di gas della Russia rispetto al 2023.

Il segretario all’Energia americano Chris Wright, due giorni fa , aveva ribadito al ministro Tajani la necessità di interrompere ogni acquisto di gas dalla Russia, facendo eco al presidente Trump, che nei giorni precedenti, aveva accusato i paesi europei di non avere mai interrotto le relazioni energetiche con Mosca.

Tanto che anche la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, ha affermato la necessità di voltare definitivamente pagina sui combustibili fossili russi.

Lo Stato italiano acquista ancora il gas russo? E quanto?

Crediamo che, anche guardando allo scenario internazionale, il governo dovrebbe mantenere una coerenza netta tra le parole e i fatti.”