Lunedì scorso, in un post intitolato “Il Generoso Corano risponde” pubblicato sul proprio profilo e ripetuto altre 2 volte con tanto di condivisioni (ben 279), Mustapha Toumi, già Imam della Moschea di Ravenna, già tesoriere e attuale Vice Presidente dell’Associazione Centro di Cultura e Studi Islamici della Romagna proprietaria della Moschea di Ravenna, ha pubblicato integralmente il versetto 114 del Corano che recita “Chi é più ingiusto di chi impedisce che nelle moschee di Allah si menzioni il Suo nome e che, anzi, cerca di distruggerle? Per loro ci sarà ignominia in questa vita e un castigo terribile nell’altra”.

Il messaggio é chiaramente diretto al Ministro dell’Interno Matteo Salvini e ad un articolo dell’Agi dal titolo: “Non concederò neanche mezza moschea.”

Toumi, fervente sostenitore del Partito Democratico e beneficiario di solidi rapporti con il Comune e con l’Archidiocesi di Ravenna, da una parte recita il ruolo del pacifista facendosi promotore di strumentali marce della pace e incontri per dialoghi interreligiosi, mentre dall’altra propaganda messaggi contro un’importante carica dello Stato come il Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Noi ravennati della lista civica La Pigna, da mesi chiediamo che si faccia chiarezza sulle donazioni che hanno consentito la costruzione della Moschea di Ravenna, la seconda più grande d’Italia, e che oggi ne consentono la gestione. Lo stesso dicasi per l’attività delle altre associazioni islamiche ravennati.

Conoscenze importanti, sopratutto per un una città come la nostra che é diventata tristemente famosa come capitale dei Foreign fighters.

Proprio per chiarire le origini delle donazioni di pagamento del terreno su cui poggia la Moschea, nei mesi scorsi abbiamo presentato un’articolato esposto alla Guardia di Finanza di Ravenna.

É di questi giorni, poi, una dichiarazione rilasciata dal Sindaco de Pascale in cui lo stesso esprime la propria condanna per un episodio incresciosa accaduto sabato scorso nelle vie del centro città; c’é da aspettarsi, quindi, che egli si esprima in maniera così perentoria anche nei confronti delle dichiarazioni di Toumi.

Ravenna, città civile, tollerante e accogliente non può consentire che simili comportamenti passino sotto

silenzio solo perché a commetterli é qualcuno di vicino al Partito Democratico.

De Pascale farebbe bene a rivedere la disponibilità nei confronti dell’ex Imam.

Per quanto ci riguarda, porteremo all’attenzione delle autorità di pubblica sicurezza perché ne valutino il tenore.