Sembra essere proprio questa la risposta del Sindaco de Pascale ai tanti esercenti e cittadini che stanno subendo forti disagi e notevoli danni per il protrarsi della chiusura della Ravegnana. 

A distanza di pochi giorni dal tragico incidente che ha determinato la chiusura dell’unica arteria di collegamento tra Ravenna e Forlì, noi de La Pigna abbiamo proposto al Consiglio comunale, tramite un apposito ordine del giorno replicato nei vari Consigli Territoriali interessati, l’esenzione dal pagamento dei tributi comunali per le attività economiche e per i residenti delle zone limitrofe alla Ravegnana.

Proposta prontamente bocciata dal Pd e dai partiti di maggioranza. 

A seguito del dibattito in Consiglio Comunale dello scorso 19 marzo, in cui si prendeva in esame la delibera di Giunta che prevedeva la concessione dell’esenzione per le sole attività economiche che insistono nel tratto di chiusura, (3 attività in tutto), abbiamo presentato un’interrogazione al Sindaco de Pascale, chiedendo il suo parere sulla nostra richiesta di ricomprendere, quanto mento, anche le attività agricole ed i residenti delle località di Longana, San Marco, Roncalceci, San Pietro in Trento, Coccolia, Filetto, San Pietro in Vincoli, Gembelllara e Durazzano.

La concessione dell’esenzione alle

sole attività presenti nel breve tratto di chiusura, rappresenta indiscutibilmente  una colossale presa in giro a carico di tutti coloro che subiscono danni economici e disagi, a causa della chiusura della Ravegnana. 

La normativa vigente, ovvero la Legge 549 del 1995, pur non ricomprendendoli tra i soggetti che possono beneficiare dell’esenzione, non vieta che un Comune, in totale autonomia possa includere anche le attività agricole ed i residenti.

L’Assessore Massino Cameliani, rispondendo alla mia interrogazione, mette nero su bianco la volontà della Giunta de Pascale di non alleggerire i disagi di tutti gli questi soggetti. 

Egli scrive, ad esempio, che le attività agricole non hanno subito né un disagio né un danno economico!

Ci chiediamo se Cameliani ed il Sindaco, si siano mai disturbati ad andare ad ascoltare le ragioni di imprese agricole, attività economiche e residenti delle zone limitrofe alla Ravegnana, prima di asserire con cotanta convinzione, che gli stessi non siano stati minimante toccati.

Insomma, per de Pascale ed i suoi, il transito di mezzi pesanti su strade secondarie assolutamente non adeguate per sopportare un tale traffico, unito al fatto di dover percorrere tratti alternativi con il conseguentemente e notevole aumento del chilometraggio, non hanno alcuna valenza. 

Si arrangino, quindi, tutti coloro i quali in questi 9 mesi e per i prossimi 3 almeno, hanno subito e stanno subendo danni.