L’istallazione Me and Him è stata prorogata fino a sabato 5 marzo; esposto nella  Sala del Mosaico della Biblioteca Classense il grande  lavoro pittorico di Alessandro Pessoli accompagna  la stagione espositiva invernale in dialogo con il prezioso elemento musivo pavimentale del VI secolo d.c. qui ospitato.

Dopo gli ultimi interventi artistici realizzati da Piero Pizzi Cannella, Nicola Verlato, Santi Moix e Nicola Samorì, il ciclo “Ascoltare Bellezza” ospita un altro importante pittore italiano, da tempo operante negli Stati Uniti: Alessandro Pessoli, protagonista di questo nuovo omaggio  alla città ravennate.

Me and Him  è l’opera realizzata nell’aprile del 2020 nei giorni più bui della pandemia. Il lavoro, coloratissimo e intenso,realizzato con diverse tecniche: spray, olio e acrilico, riprende come un’immagine sacrificale la solitudine e la separazione dal mondo esterno, come un estremo atto d’amore alla promessa di rinnovamento e di rinascita.

ALESSANDRO PESSOLI è nato a Cervia nel 1963. Dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte per il Mosaico di Ravenna e l’Accademia di Belle Arti di Bologna, nel 1992 si trasferisce a Milano dove vive fino al 2008. L’anno seguente vola a Los Angeles, città dove tuttora vive e lavora.

Tra le mostre personali, quelle al Drawing Center di New York, al MAN Museo d’Arte della Provincia di Nuoro, alla Triennale di Milano, al Nouveau Musée National de Monaco e al Museum of Modern Art di San Francisco. Ha inoltre partecipato alla 53esima Biennale d’Arte di Venezia e alla Quadriennale di Roma. Le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni di musei internazionali come il MoMA di New York, l’Hammer Museum di Los Angeles, il Museo MOCA sempre di Los Angeles, al San Francisco Museum of Modern Art e al MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma.

LA SALA DEL MOSAICO

Nella grande sala al primo piano del complesso Classense si conserva il mosaico pavimentale qui collocato alla fine dell’Ottocento, quando questo spazio faceva parte della Galleria dell’Accademia di Belle Arti, allora situata in via Baccarini. Il mosaico si compone di tre pannelli con decorazioni differenti e fu rinvenuto nel 1875 nell’area di Classe, nelle vicinanze dalla Basilica di Sant’Apollinare in Classe. L’ipotesi più probabile, allo stato attuale degli studi, assegna il pavimento alla Basilica Beati Probi, grandioso edificio religioso dedicato ad uno dei primi vescovi di Ravenna. Dopo il ritrovamento, i mosaici vennero composti in questo ambiente tra il 1889 e il 1890 sotto la direzione di Gaetano Savini (1850-1917), pittore, decoratore e docente dell’Accademia di Belle Arti; nel corso del Novecento porzioni del pavimento furono restaurate e parzialmente ricomposte. Il mosaico, che la critica attribuisce a maestri di origine orientale, è considerato il più elegante mosaico pavimentale ritrovato in area ravennate.

Dal 19 marzo, sempre in Sala del Mosaico della Biblioteca Classense sarà visibile un nuovo intervento artistico: Siderale, realizzato da Massimo Pulini, creato per accompagnare l’arrivo della primavera 2022.

L’iniziativa è promossa dall’ Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna; Istituzione Biblioteca Classense; MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna.