“Esprimiamo la nostra totale contrarietà al fatto che in caso di assenze di personale debbano essere gli operatori della singola Unità Operativa a dover provvedere alla sostituzione dei colleghi, sollevando l’organizzazione dell’Azienda dal suo compito” ad affermarlo sono le FP Cgil di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini in una nota stampa. “Soprattutto perché tale autogestione comporta: rientri, con qualche ora di anticipo di avviso e senza alcun indennizzo, da giorni di ferie già programmati; salti riposo o doppi turni. La Direzione della AUSL sostiene ora di utilizzare la ‘pronta disponibilità’ per sopperire, almeno la notte e i giorni festivi, a questa autogestione, quando in realtà è solo un ennesimo tentativo di coprire le carenze di organico. L’autogestione e la Pronta Disponibilità non sono le risposte giuste per affrontare le difficoltà che i nostri operatori stanno vivendo. Non si possono scaricare sui lavoratori e le lavoratrici le complessità di gestione organizzativa in capo all’azienda. Tutto questo non farebbe altro che andare ad aggiungersi alle gravose condizioni di lavoro, stress, e burnout a cui i professionisti della sanità sono sottoposti già da diversi anni.
Su una cosa conveniamo con la Direzione Generale, il Governo deve assicurare i finanziamenti necessari e devono essere autorizzate le assunzioni idonee a garantire i servizi adeguati ai cittadini. La Fp Cgil, insieme a tutti i dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale, sta ponendo con forza il tema della garanzia dei Servizi Sanitari Pubblici e Universalistici quale elemento prioritario, richiedendo le risorse necessarie che devono essere messe a disposizione nella Legge Finanziaria per l’anno 2024, e un piano straordinario di assunzioni volte a coprire la grave carenza di organici, come rivendicato anche nell’ultima mobilitazione nazionale della Cgil dello scorso 7 ottobre. Chiediamo, quindi, di sospendere la sperimentazione della Pronta Disponibilità programmata dall’Ausl Romagna. Ai cittadini, che già vivono sulla loro pelle  le carenze dei servizi, chiediamo  di prestare attenzione a ciò che sta accadendo e di unirsi agli operatori della sanità nella difesa del Servizio Sanitario Nazionale”.