“Questa mattina – dichiara il vicesindaco Eugenio Fusignani – ho partecipato alla commemorazione di Giovanni Spadolini, che la Ravenna laica, civica e patriottica ha ricordato a 25 anni dalla morte: un momento non solo per parlare della sua figura, che seppe arricchire tutti i campi che la videro protagonista, ma anche un’occasione per attraversare la sua opera e riportare il senso del suo impegno intellettuale, giornalistico, accademico e istituzionale, con la rilevanza che ha avuto e tuttora ha nel Paese.

Attraverso i suoi scritti e il suo agire Spadolini ha reso migliore l’Italia e gli italiani. Fu un cultore del Risorgimento che ha rappresentato la modernizzazione del Paese; quell’Italia che oggi pare avere imboccato la via di una concezione muscolare della democrazia, cosa che rappresenta una pericolosa scorciatoia.

Impossibile non ricordare lo stretto legame di Spadolini con Ravenna, in particolare con la figura di Dante, di cui lui, fiorentino, sono certo avrebbe voluto che le ossa rimanessero qui. Un altro motivo di legame con la nostra città è quello che attiene agli studi di Spadolini sul Risorgimento e alla sua passione per Garibaldi, che a Ravenna ha trovato la sua seconda patria grazie alla Trafila e di cui Spadolini collezionò cimeli.

Non da ultimo, Spadolini fu segretario del Partito repubblicano italiano, di cui Ravenna è e continua a essere la roccaforte nazionale. Fu uomo delle istituzioni e uomo di partito, non confondendo mai le due cose, incarnando una democrazia senza aggettivi”.