La Compagnia faentina è fra le realtà finanziate dal Fondo Unico per lo Spettacolo per il triennio 2022-2024. Ciò permetterà, tra l’altro, di implementare i progetti sociali sul territorio.

Dal 1979 il Teatro Due Mondi è attivo, a Faenza, in Italia e nel mondo con progetti artistici e sociali rivolti a tutti: per la prima volta, dopo l’anno-ponte 2021, la Compagnia ha ricevuto, per il triennio 2022-2024, il pieno sostegno del Ministero della Cultura rientrando tra i soggetti finanziati mediante il FUS – Fondo Unico per lo Spettacolo.

«Tale riconoscimento ci gratifica e incoraggia»: spiega Alberto Grilli, direttore artistico e regista del gruppo «useremo le nuove risorse, il cui ammontare ad oggi non è stato ancora quantificato da parte del Ministero, per implementare le attività rivolte alle cittadine e ai cittadini, cuore pulsante del nostro progetto, artistico e umano».

Per ottenere il riconoscimento da parte del Ministero della Cultura sono statei valutati la qualità della direzione artistica, del personale artistico e del progetto, l’innovatività e l’assunzione del rischio culturale, gli interventi di educazione e promozione presso il pubblico a carattere continuativo realizzati anche attraverso rapporti con università e scuole, la continuità e l’affidabilità gestionale, le strategie di gestione in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, la partecipazione a festival, la strategia di comunicazione e lo sviluppo, creazione e partecipazione a reti nazionali e internazionali.

Su quest’ultimo aspetto, vale segnalare tra l’altro la realizzazione di una rete informale che unisce il Teatro Due Mondi e altre due Compagnie, il Teatro dell’Orsa di Reggio Emilia e il Faber Teater di Chivasso (TO), anch’esse per la prima volta sostenute dal FUS per un triennio.

Nato a Faenza nel 1979 come teatro di gruppo, il Teatro Due Mondi è da allora impegnato in una ricerca tesa alla costruzione di un teatro colto e popolare, sia per spazi al chiuso che all’aperto, radicato nelle tradizioni ma teso a costruire un linguaggio accessibile a tutti, attento a cogliere le urgenze della società. Uno degli obiettivi del lavoro è, da sempre, creare un dialogo con le fasce di pubblico con minori opportunità (stranieri, persone distanti dalla fruizione culturale, fasce socialmente deboli, giovani). In oltre quarant’anni di attività militante hanno portato i loro spettacoli e i loro progetti artistici e sociali in tutto il mondo, dal Nord Europa al Sudamerica, dall’Asia all’Est Europa (più di quattromila repliche nei teatri e nelle piazze di trentasei Paesi di quattro continenti).