“Le affermazioni dei giorni scorsi dell’ex sindaco Mercatali su Marinara, seguite alle notizie della sua messa in vendita, appartengono a quel tipo di dichiarazioni che anche volendo politicamente “gridano vendetta” e non consentono di rimanere in silenzio.

Si comincia con l’ incensare l’amministrazione di allora per la qualità del progetto che nella sua prima stesura sarebbe stato “indigeribile, una gettata di cemento sul mare, ma poi venne modificato” e sarebbe stato “discusso in più assemblee raccogliendo la piena soddisfazione anche a Marina di Ravenna”.

Già queste parole sarebbero discutibili (davvero la cittadinanza di Marina era d’accordo?) ma il bello viene dopo dato che a seguire Mercatali afferma che “Marina di Ravenna aveva l’occasione di diventare la capitale della nautica in Adriatico e l’ha persa” a suo dire perché “non si è capita la potenzialità della nautica per il territorio… l’insuccesso di Marinara non dipende dall’amministrazione locale che io guidai: noi abbiamo indicato una traiettoria di sviluppo per il paese che poi non è stata perseguita né dai privati ne’ dal pubblico”.

Ovvero le colpe per il più grande intervento di snaturazione di una località balneare mai messo in atto nella storia della nostra città, e forse del nostro paese, messo in atto da un’amministrazione cieca e evidentemente non lungimirante dovrebbe essere interamente addossato all’imprenditoria (locale e non)?

Ma non è finita, l’ex sindaco continua affermando che: “Marina di Ravenna poteva essere la capitale adriatica della vela insieme a Trieste e poteva diventare il regno dei giochi di spiaggia grazie ad un arenile che non ha pari. E invece, niente, non si è dato seguito alla valorizzazione della vela e neppure si sono valorizzati i giochi di spiaggia dal tennis al volley”.

Ebbene il punto e’ una volta realizzata questa cattedrale nel deserto a chi sarebbe spettato svilupparne le potenzialità?

Chi si sarebbe dovuto occupare di vigilare sul suo sviluppo, in coerenza con la logica del buon padre di famiglia che qualsiasi amministratore dovrebbe utilizzare nel governare un territorio?

Chi avrebbe dovuto curarsi di incentivare eventi, attività e di attenzionare un luogo che sarebbe potuto diventare un fiore all’occhiello dell’intero Adriatico?

Semplice.

L’amministrazione locale, quella in carica in quel momento e quelle a venire.

Ho vissuto la mia infanzia a Marina di Ravenna, un paese con la sua tranquillità la sua calma e la sua identità precisa di luogo di vacanza per famiglia… senza entrare nel merito delle presunte speculazioni di cui qualcuno ancora parla (anche qui potrebbe aprirsi un capitolo…) la ferita prodotta da Marinara a questa località e a questa comunità e’ una cicatrice indelebile che solo un impegno serio (e non certo un’impacciata difesa d’ufficio) potrebbe tentare di guarire.

Dice bene in chiusura Mercatali: “se Marina fosse diventata la capitale del gioco di spiaggia, anche la parte commerciale di Marinara poteva e doveva trarne beneficio sia come vendita che come servizi” peccato che a fare in modo che ciò accadesse anziché dimenticare che esistesse, toccava proprio a lui, e a chi lo ha seguito nel governo della città di Ravenna.

Il dado ormai purtroppo è tratto, addio Marinara di Ravenna.”

Nicola Grandi

Consigliere comunale di Viva Ravenna

Capogruppo