“Il diritto costituzionale di manifestare democraticamente un dissenso non può essere scambiato con la libertà di fare ciò che si vuole: per questo non solo si deve agire nei limiti della legalità (ci mancherebbe il contrario!?) ma è altrettanto importante agire nel rispetto dei diritti degli altri e di quello di una corretta convivenza civile.
In questo senso, il blocco dello scalo della scorsa fine settimana, con azioni non sempre riconducibili a legittima manifestazione di un dissenso, hanno impegnato moltissimo le forze dell’ordine, la polizia locale e la Prefettura di Ravenna che ringrazio ancora per quanto fatto.
In ogni caso, queste recenti manifestazioni di protesta degli autotrasportatori, oltre ad aver creato disagi importanti al sistema portuale e all’indotto economico di riferimento, queste manifestazioni hanno evidenziato ancora una volta come la criticità più grave per il nostro scalo sia rappresentata dal fatto che è accessibile da una sola strada.
Questo inevitabilmente comporta il blocco della mobilità sia in entrata che in uscita ogni qualvolta si verifichino eventi, poco importa se pianificabili come una regolare manifestazione di dissenso, o impreventivabili come un incidente stradale o un problema ad uno dei ponti presenti nell’asta stradale.
Da tempo si evidenzia il problema dell’accesso al porto ma, al di là delle tante suggestioni evocate da più parti, mi pare che l’unica soluzione reale e realmente praticabile resti quella legata all’intervento urbanistico di SAPIR al comparto logistica 1.
Qui, nell’ambito delle opere urbanizzazione, è infatti prevista la realizzazione di una specifica viabilità che consentirà di realizzare un secondo accesso carrabile al porto.
Per questo è Importante che SAPIR soggetto attuatore, tenga alta la priorità su questo intervento così com’è importante che le amministrazioni pubbliche coinvolte siano particolarmente solerti nell’espletare le procedure burocratiche per il rilascio delle varie autorizzazioni.
Dai tempi di realizzazione delle opere, a partire da quelle previste per gli escavi dei fondali e del rifacimento delle banchine, dipendono non solo la competitività del nostro scalo e la crescita del territorio sia in termini economici sia in quelli di occupazione, ma dipende anche la sicurezza, stradale e generale, di operatori portuali e cittadini e l’operatività del sistema di ordine e sicurezza pubblica.”