Nello scorso Consiglio Comunale di Fusignano, tenutosi il 29 giugno 2021, il nostro gruppo, Fusignano per la Sinistra, ha presentato una mozione con cui ha richiesto la rimozione dei crocefissi inseriti dall’Amministrazione nella sala del commiato in seguito alla presentazione di una mozione sul tema da parte di Prima Fusignano. La maggioranza ha però deciso di respingere, in linea con il gruppo leghista, la nostra mozione, arrivando anche ad affermare che il nostro gruppo voglia abolire il simbolo del crocefisso. È inutile sottolineare come questa affermazione sia falsa: la nostra richiesta di rimozione, non di abolizione, del crocefisso si conforma alle norme costituzionali, che prevedono la laicità dello Stato Italiano, e del disciplinare della sala del commiato, che prevede l’aconfessionalità del luogo; norme che in questo modo sono state violate.
In particolare, siamo delusi per due aspetti della vicenda.
Il primo aspetto riguarda la democraticità e l’uguaglianza previste nella nostra Repubblica. Il Consiglio Comunale non solo ha deciso di dare l’esclusività al simbolo di una religione sopra ogni altra, trasgredendo l’eguaglianza delle confessioni religiose previste dalla Costituzione; ma ha anche definito una situazione tale per cui alcuni soggetti possono violare norme che altri, giustamente, non possono e non devono violare, calpestando il principio di uguaglianza di fronte alla legge. A poco conta il goffo tentativo di dribbling della religiosità fatto dal Sindaco Nicola Pasi, che ha provato a rendere il crocefisso non il simbolo di una specifica religione – che invece è – ma un simbolo di inclusività e di sacralità universali. Ricordiamo però al Sindaco che il disciplinare indica che l’uso della sala del commiato è aconfessionale, cioè senza legami con alcuna particolare confessione religiosa. È perciò chiaro come il crocefisso, essendo il simbolo di una confessione religiosa, violi questo regolamento.
Il secondo aspetto riguarda gli sforzi fatti dai vari consiglieri su questo argomento. Noi di Fusignano per la Sinistra siamo stati tacciati di ideologismo per la nostra mozione, quando il gruppo che ha davvero parlato solo attraverso l’ideologia, religiosa in questo caso, è stato Prima Fusignano. Vogliamo ricordare al gruppo leghista che è stato grazie al PCI di Togliatti che, purtroppo a posteriori, sono stati mantenuti i Patti Lateranensi; vogliamo anche sottolineare come il nostro gruppo stia operando una rifondazione del nostro modo di fare politica. Infatti, mentre il gruppo Prima Fusignano si sofferma sull’ideologia religiosa con grande sforzo rispetto ad altri casi, il nostro gruppo ha presentato in questi due anni sette mozioni, cinque ordini del giorno, sei interrogazioni e sei interpellanze su ambiente, trasparenza, scuola, lavoro, inclusione civile e sociale. Tra l’altro, la discussione sui crocefissi ha purtroppo oscurato l’approvazione della nostra mozione per contrastare le false cooperative e ha tolto energie e tempo per valutare correttamente il nostro ordine del giorno sulle politiche di genere in occasione del Pride Month, la cui votazione è stata rimandata al prossimo Consiglio.
Ci auguriamo che il Sindaco e il Consiglio possano rivedere le proprie decisioni, ristabilendo l’adesione al principio di laicità dello Stato – di recente intaccato anche dal tentativo di interferenza del Vaticano sulla discussione del DDL Zan – e l’aconfessionalità dei luoghi pubblici. Facciamo anche un appello alla forza leghista di Prima Fusignano ad impegnare le proprie energie su temi che possano realmente aiutare tutte le persone che vivono nel nostro Comune; di sicuro, non rientra tra questi temi un crocefisso cattolico.