Il nuovo DPCM che entrerà in vigore domani risponde all’esigenza di tentare il contenimento dei contagi che i dati di queste settimane stanno pericolosamente ad indicare. È anche un modo per chiedere sacrifici pesanti adesso a cittadini e, soprattutto, alle imprese nella speranza di poter evitare un altro lockdown che sarebbe mortale per il Paese. Come repubblicani faremo la nostra parte di forza politica seria e responsabile, rispettando le norme contenute nel nuovo DPCM e chiedendo alle amministrazioni il massimo impegno per farle rispettare. Tuttavia non posso esimermi dal sottolineare la mia preoccupazione per le tante imprese commerciali e i pubblici esercizi sottoposti più di altri alle misure di restrizione che la salvaguardia della salute pubblica impone. Per questo auspico che il governo, insieme alle misure utili a contenere il contagio, adotti misure reali di sostegno alle imprese. Questo sarebbe il vero “reddito di cittadinanza” da mettere in campo. In una situazione altamente a rischio per tutti, non posso non concordare con le proposte della lettera che il presidente Bonaccini, a nome della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, ha inviato al Presidente del Consiglio. Una lettera che trovo opportuna sia nei contenuti sia nei modi.