“A due giorni dalle celebrazioni del 9 febbraio, voglio provare a tracciare un bilancio degli eventi che si sono succeduti questa fine settimana in tutta la Romagna e, in particolare, a Ravenna. Da questi esce la consapevolezza che questa data sia finalmente uscita dalle mura dei circoli per entrare nelle piazze e nelle coscienze dei cittadini, come testimonino le tante presenze trasversali che hanno popolato ogni manifestazione.
É una data di straordinario valore, il giorno in cui, nel 1849, venne proclamata la Repubblica Romana, simbolo di libertà, giustizia e democrazia. Non a caso Ravenna, città dal profondo senso civico permeato di un forte spirito risorgimentale, ha celebrato questa ricorrenza con una partecipazione ampia e sentita. Le istituzioni, le associazioni risorgimentali, l’Associazione Mazziniana Italiana e il candidato sindaco Alessandro Barattoni erano presenti in piazza, a conferma di quanto questa memoria sia ancora viva e condivisa.
Saluto con piacere l’annuncio fatto dal Presidente della Regione, che proprio il 9 febbraio ha dichiarato la volontà di lavorare a una legge regionale per la tutela delle memorie dell’Ottocento e del Risorgimento, raccogliendo la proposta che avevo lanciato pubblicamente sui giornali il 30 novembre scorso.
L’impegno del Presidente de Pascale è un segnale importante che conferma l’impegno che si era assunto quando glielo avevo proposto, rappresentadogli anche il sentire delle associazioni risorgimentali ravennati, e testimoniato anche dal gesto simbolico di accendere un lumino alla finestra del suo ufficio in regione. Tuttavia, adesso è fondamentale che alle parole seguano i fatti. Sono convinto che questo percorso proseguirà con concretezza e, in ogni caso, continuerò a seguire con attenzione l’evoluzione della proposta.
Ma l’impegno per il Risorgimento non è solo un esercizio di memoria storica. Non si tratta solo di ricordare il passato, ma di riportare quei valori al centro dell’attenzione nel presente. Oggi più che mai, i principi risorgimentali di unità e fratellanza sono essenziali per contrastare derive di egoismo e di esclusione. Il Risorgimento non è una pagina chiusa della nostra storia, ma un’eredità viva che deve continuare a ispirare le scelte di oggi e di domani. Difenderne il significato autentico significa impedire che venga strumentalizzato o snaturato, restituendogli invece la sua vera essenza: un’idea alta di libertà, giustizia e progresso condiviso.
Per questo, è essenziale non confondere l’identità con l’egoismo e la patria con la nazione. Il Risorgimento, e in particolare Giuseppe Mazzini, ci insegna che la vera patria è quella dell’umanità, che unisce ed affratella e che si fonda su valori comuni e non su chiusure o divisioni.
Questo è il messaggio che deve guidare il nostro impegno oggi, affinché la memoria storica non sia solo celebrazione, ma una spinta per costruire un futuro all’altezza di quei principi.”























































