Questa mattina si è riunito presso la Provincia di Ravenna il “Tavolo provinciale di coordinamento sull’economia e l’occupazione” con ordine del giorno l’emergenza alluvione, alla presenza degli enti locali, delle parti economiche e sociali, della Regione Emilia-Romagna e della Camera di commercio di Ravenna e Ferrara.

Il presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale ha fatto il punto sulla situazione emergenziale del territorio provinciale, sottolineando l’importanza di far partire immediatamente e parallelamente alla fase della pulizia e del ripristino che si sta svolgendo in questi giorni, una fase che dia una risposta concreta ai tanti aspetti socio-economici che si sono aperti.

“Il primo elemento – ha poi proseguito de Pascale – riguarda lo strumento per richiedere il contributo di autonoma sistemazione già messo in funzione ieri dalla Regione, il secondo punto riguarda le procedure destinate alle famiglie per richiedere un indennizzo immediato e per comunicare in parallelo la ricognizione complessiva dei danni presto a disposizione. Entrambi questi aspetti vengono deliberati dalla Regione e gestiti dai Comuni.

Invece per quanto riguarda le aziende e le imprese agricole colpite dall’evento alluvionale, trattandosi di situazioni con un livello alto di complessità, la ricognizione e la gestione del danno hanno base regionale.

Ma questo non basta – ha concluso il presidente de Pascale – noi dobbiamo ricostruire meglio e cambiare totalmente approccio, aumentando in maniera sostanziale i livelli di sicurezza dei luoghi colpiti dall’alluvione, per questo abbiamo chiesto alla Regione di strutturare tavoli operativi, con il coinvolgimento delle parti sociali e di tutto il sistema delle imprese, che lavorino sulla rete idrica per identificare interventi e opere sia rispetto al territorio di pianura che rispetto alla collina e alla montagna.

Questi tavoli dovranno rappresentare uno strumento di lavoro e di dialogo con il Governo con il massimo del coinvolgimento di Comuni, Province e Città Metropolitana e delle comunità che quei territori li vivono quotidianamente”.