Continua la disputa legata al cosiddetto “voto cattolico” in vista della tornata elettorale del 20-21 settembre che dovrebbe decidere il nuovo sindaco e la composizione del nuovo consiglio comunale di Faenza. Dopo il botta e risposta fra Partito Democratico e Lega, sulla questione interviene oggi “La Tua Faenza”, la formazione civica formata proprio da un gruppo di cattolici, che dieci anni fa scelse l’opposizione all’amministrazione Giovanni Malpezzi, salvo poi allearsi con il sindaco nella seconda consiliatura. Oggi “La Tua Faenza” ha deciso di non partecipare alle elezioni, anche se alcuni dei suoi componenti compaiono candidati, una parta col centrodestra, una parte col centrosinistra.

A proposito del manifesto a sostegno di Isola cui hanno aderito una settantina di cattolici faentini, a noi cattolici membri de La Tua Faenza preme sottolineare che i cattolici democratici firmatari del documento  accusano  la coalizione avversaria  di fare un uso strumentale della religione” afferma Marco Bertini di La Tua Faenza “Non si rendono però conto che:

  • Loro stessi scrivendo questo documento fanno un uso strumentale della religione ( cioè  fanno ciò di cui accusano gli avversari)
  • Dimostrano di non stimare gli elettori, di considerare le persone prive di discernimento e quindi incapaci di giudicare  i comportamenti e gli atti dei  politici; forse a nostra insaputa qualcuno ha dato loro il patentino di giudice supremo su ciò che è strumentale o meno.

Francamente elementi di contraddizione politica e programmatica rispetto ai valori che il magistero della Chiesa  ha definito non negoziabili sono presenti in entrambe le coalizioni e quindi non sentiamo il bisogno che alcuni cattolici ci dicano se abbiamo scelto la parte giusta; è più interessante invece cercare persone di buona volontà cattoliche e non, presenti in entrambi gli schieramenti,  con le quali realizzare  una società e una convivenza civile che metta al centro  e valorizzi la persona  nella sua unicità e irripetibilità, dal suo concepimento fino alla morte naturale,  con i suoi bisogni di realizzazione ed espressione nella famiglia, nella scuola nel lavoro e in tutti gli ambiti  sociali civili e culturali.

È auspicabile che tra cattolici ci accomuni come criterio di visione e di azione la fedeltà al magistero della Chiesa in modo particolare alla sua Dottrina sociale  proposta dagli insegnamenti  dei Sommi Pontefici” .