E’ stata potenziata negli ultimi mesi l’attività di controllo svolta dai Nuclei Carabinieri Forestali a contrasto del fenomeno dell’abbandono incontrollato di rifiuti, in particolare nelle aree limitrofe alle aste fluviali, poste sotto speciale attenzione anche a seguito degli eventi alluvionali che si sono verificati negli ultimi anni.

In particolare, i militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Ravenna hanno rinvenuto, nell’area di pertinenza di un capanno da pesca ubicato presso l’argine dei Fiumi Uniti, in loc. Lido Adriano, una discarica di rifiuti di varia natura, pericolosi e non pericolosi, abbandonati sul suolo.

Contestualmente è stato individuato il responsabile dell’abbandono incontrollato, domiciliato presso lo stesso capanno, identificato e denunciato a piede libero in quanto, a decorrere dall’ottobre del 2023, anche l’abbandono di rifiuti da parte del privato ha rilevanza penale.

Dall’esame accurato dell’area è emerso che si trattava di rifiuti eterogenei: rifiuti di demolizione edilizia, rifiuti ingombranti domestici, rifiuti ferrosi, fusti di vernici, rifiuti di apparecchiature elettroniche fuori uso, ecc., di consistente entità e oggetto di ripetuti conferimenti.

Tutta l’area, classificata particolarmente vulnerabile in quanto potenzialmente soggetta ad esondazioni e su cui grava il vincolo paesaggistico, è stata sequestrata e sono in corso gli accertamenti per scongiurare il pericolo di inquinamento delle acque e del suolo, con la collaborazione di Arpae.

L’autore dell’illecito, se si atterrà alle prescrizioni che verranno impartite per ripristinare lo stato dei luoghi e al pagamento della sanzione amministrativa prevista, potrà ricorrere alla procedura estintiva del reato. Qualora invece non ottemperasse entro il termine fissato dal Pubblico Ministero, il procedimento penale riprenderà il proprio corso.

Tra le diverse attività che vengono svolte quotidianamente dai Carabinieri Forestale, la lotta al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti si colloca in primo piano, in considerazione dell’offesa all’ambiente che arreca e dei costi che ne conseguono per la bonifica che, nel caso in cui non venga individuato l’autore, devono essere sostenuti dalla collettività.