Delocalizzazioni. Il chiarimento: “Le case gravemente danneggiate sono quelle non utilizzabili”

0
26

La Regione Emilia-Romagna confida di terminare entro breve la redazione del nuovo piano di bacino per il fiume Lamone, il documento indispensabile per sbloccare le opere pubbliche come le casse di laminazione o il ponte delle Grazie, e far partire anche le delocalizzazioni.

Dopo la presentazione degli interventi necessari per la sicurezza del Lamone, il 25 giugno scorso all’Arena Borghesi, sono state presentate alla Regione oltre 500 osserviazioni. Ai Comitati degli alluvionati, nelle scorse settimane, la Regione aveva confidato di terminare la pratica, a carico dell’Autorità di Bacino, entro la fine dell’anno. Nell’ultimo incontro con la stampa si è preferito rimanere maggiormente sul vago.

Il piano di bacino, oltre a fissare i nuovi parametri di sicurezza legati al fiume, dovrà evidenziare in quali zone dei territori urbani non sarà più possibile costruire e ricostruire. Si tratta di una delle due caratteristiche necessarie che deve avere un’abitazione per poter avviare le procedure della delocalizzazione. Oltre ad essere ubicata in un’area dove non è più possibile ricostruire, la casa deve essere gravemente danneggiata. La valutazione finale spetterà ad una commissione specializzata.