“L’articlo 4 della legge 645/52 “ Norme di attuazione della XII disposizione della Costituzione” recita così: “ Apologia del fascismo. Chiunque esalta pubblicamente esponenti, principi, fatti e metodi del fascismo oppure le finalità antidemocratiche proprie del partito fascista è punito con la reclusione fino a 2 anni oppure con una multa fino a 500.000 lire.
La pena è aumentata se il fatto è commesso col mezzo della stampa e con altro mezzo di propaganda o diffusione.” L’articolo 5 recita così “ Chiunque con parole, gesti o in qualunque altro modo compie pubblicamente manifestazioni usuali al disciolto partito fascista è punito con l’arresto fino a 3 mesi…”. L’ articolo 7 recita così: “ La cognizione dei delitti preveduti dalla presente legge appartiene al Tribunale”.
Il gerarca fascista Ettore Muti, segretario del Partito Nazionale Fascista dal 1939 al 1940, già violento squadrista all’origine del fascismo e uomo di chiara rilevanza politica nel corso del ventennio, fu elevato dal regime a proprio campione bellico nelle guerre imperialiste di Etiopia, Spagna e nella II Guerra Mondiale che di patriottico non avevano alcunché.
La commemorazione annuale del medesimo confligge fino a prova contraria con la norma costituzionale e la legge citata. Si richiede pertanto ed ancora una volta conseguente coerenza ex ante (diffida e divieto) oppure ex post ( procedimento giudiziario) da parte delle Autorità pubbliche preposte considerato anche che quattro esposti furono presentati negli anni passati da un significativo numero di cittadini ravennati e che il vigente regolamento comunale ora vieta celebrazioni del genere sul suolo pubblico.”
Consulta Provinciale Antifascista di Ravenna