Questa mattina, nel Salone degli Stemmi della Prefettura, si è svolta la cerimonia di consegna di 8 Medaglie d’Onore conferite ai familiari di militari e civili italiani deportati e internati nei campi di concentramento nazisti dopo l’8 settembre 1943, e costretti al lavoro coatto per l’economia di guerra del Terzo Reich.
L’evento si è tenuto nell’ambito della “Giornata degli Internati Italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale”, istituita con la legge 13 gennaio 2025, n. 6, per onorare la memoria di coloro che furono vittime della deportazione e dell’internamento.
Le onorificenze sono state conferite ai familiari di:
Amici Luigi, Bartolotti Domenico, Dal Bosco Ercole Lino, Gorini Lorenzo, Pagani Secondo, Passaretta Francesco, Rivola Mario e Santarelli Edoardo, alla presenza dei Sindaci dei Comuni di residenza degli internati.
Durante la cerimonia, il Prefetto ha rivolto parole di commemorazione e riflessione, sottolineando l’importanza di conservare e trasmettere la memoria storica di quei tragici eventi, affinché le giovani generazioni ne custodiscano il ricordo e i valori di libertà e dignità umana.
La Medaglia d’Onore è un riconoscimento istituito con legge dello Stato nel 2006, conferito dal Presidente della Repubblica e realizzato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Il conferimento avviene su richiesta dei familiari, previa istruttoria e valutazione da parte del Comitato Riconoscimenti presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Si tratta di un risarcimento simbolico e morale, volto a rendere omaggio al sacrificio di coloro che subirono la deportazione e l’internamento, riconoscendo il loro coraggio e la loro sofferenza.
Il Prefetto Ricciardi, nel ringraziare i familiari degli insigniti, ha sottolineato che la consegna delle Medaglie d’Onore costituisce un segno del nostro profondo rispetto e della riconoscenza verso chi ha subito sofferenze indicibili per la libertà e la dignità del nostro Paese.
“Questi riconoscimenti non sono soltanto un gesto simbolico – ha soggiunto – ma un impegno concreto a non dimenticare mai le atrocità del passato, affinché simili tragedie non abbiano mai più a ripetersi. La memoria di quegli uomini e donne, che hanno affrontato con coraggio il dolore e la privazione della libertà, deve essere custodita e trasmessa soprattutto alle nuove generazioni, perché possano costruire un futuro fondato sui valori della pace, del rispetto e dei diritti umani.
In questa giornata, rivolgiamo un pensiero commosso a tutte le vittime della deportazione e a coloro che ancora oggi portano nel cuore le ferite di quegli anni. È nostro dovere morale mantenere viva la loro memoria e continuare a lavorare insieme per una società più giusta e solidale.»

























































