Celebrazioni dantesche: il professor Carlo Ossola, uno dei principali letterati europei, a Faenza

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Per il VII centenario della morte di Dante Alighieri a Faenza arriva Carlo Ossola del Collège de France di Parigi  – Mercoledì 1 settembre 2021, Piazza Nenni, ore 20.30

È un onore per la città di Faenza ospitare, per un incontro pubblico, il professor Carlo Ossola, uno dei principali letterati europei. Dopo le docenze nelle università di Ginevra, Lugano, Padova e Torino, per due decenni ha insegnato Littératures modernes al Collège de France di Parigi, di cui è oggi professore emerito. Autore di innumerevoli pubblicazioni tradotte in varie lingue, Carlo Ossola è membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, dell’American Academy of Arts and Sciences e della British Academy. Per i suoi fondamentali studi sulla Divina Commedia è stato recentemente nominato dal Governo italiano presidente del ‘Comitato nazionale per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri’. Al padre della lingua italiana è dedicato anche l’incontro faentino del prossimo mercoledì 1 settembre, organizzato dall’Associazione Romagna-Camaldoli e dal Comune di Faenza con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e con la collaborazione della biblioteca Cicognani, di ‘Accademia Perduta Romagna Teatri’ e della ‘Comunità di Camaldoli’. Proprio San Romualdo e San Pier Damiani, i due monaci camaldolesi di origini ravennati menzionati nel Paradiso dantesco, saranno le figure attorno alle quali si svilupperà la serata faentina: il primo, morto nel 1027, fu il fondatore dell’ordine camaldolese, il secondo – grande riformatore di una chiesa in penosa decadenza, ne fu invece il più prestigioso teologo. Non bisogna peraltro dimenticare che proprio a Faenza, di ritorno dall’eremo di Gamogna, Pier Damiani trovò la morte nel monastero benedettino di Santa Maria Foris Portam. Era il 22 febbraio del 1072. Da quasi duecento anni i suoi resti sono custoditi nell’omonima cappella della cattedrale manfrediana. La relazione del professor Carlo Ossola, introdotta da don Ugo Facchni, eminente studioso dell’opera di san Pier Damiani, sarà preceduto dai saluti di Alessandro Barban, priore generale dell’ordine camaldolese, di Massimo Isola, sindaco di Faenza, e di Manuela Rontini, consigliera regionale. Nel corso della serata, condotta da Giorgio Gualdrini dell’Associazione Romagna Camaldoli, l’attore Maurizio Casali reciterà alcune terzine tratte dai Canti XXI e XXII del Paradiso mentre il ‘Coro Enchiriadis’ eseguirà brani di musiche medievali del tempo di Dante. 

“C’è grande soddisfazione -sottolinea il sindaco di Faenza Massimo Isola- per l’iniziativa che porterà a Faenza, nell’ambito delle celebrazioni dantesche, il professor Ossola, uno dei massimi esperti internazionali del padre della lingua italiana, che darà ancor più valore e risalto al programma che la città ha proposto per l’anniversario. L’iniziativa sarà l’occasione per mettere in evidenza il percorso partecipato che da mesi Faenza ha avviato per le celebrazioni del Poeta, per il quale è stata prediletta la quotidianità sulla riflessione dantesca piuttosto che i grandi temi. Allo stesso tempo però, in occasione dell’arrivo del mese di settembre, momento centrale delle iniziative dedicate a Dante, sentivamo la necessità di un momento di spessore. È per questo che, grazie alla collaborazione dell’architetto Giorgio Gualdrini, da tempo impegnato con l’Associazione Romagna Camaldoli, importante realtà culturale del territorio che propone sempre interessanti confronti e appuntamenti, abbiamo accettato di buon grado l’appuntamento con il professor Ossola, un luminare della letteratura. Sarà una serata di altissimo profilo intellettuale e culturale dove la riflessione dantesca si unirà a letture e a momenti musicali. Ancora una volta la piazza Nenni di Faenza si trasformerà dunque in fulcro della vita culturale della città. Mai come quest’anno infatti lo spazio nel cuore di Faenza ha svolto quella funzione e lo continuerà a farà per tutto il mese di settembre. Partire in questo ultimo tratto dell’estate con una serata dedicata a Dante Alighieri ci rende quindi particolarmente orgogliosi del lavoro fatto fin ora”.