Il 9 novembre è partito il “Bonus pc, tablet e internet” da 500 euro, per la prima fascia di utenti, ovvero quelli con Isee inferiore ai 20mila euro, il quale prevede che il fruitore debba consumare questa erogazione sia in funzione di un miglioramento della connessione internet, sia per l’acquisto di un dispositivo a scelta funzionale alla causa.
“È del tutto evidente che lo scopo di questo Bonus sia quello di aiutare le famiglie meno abbienti ad incrementare la propria connessione internet, sia dal punto di vista del collegamento stesso, che spesso in periferia non aiuta – oppure banalmente per motivi di costi elevati non viene acquistato estremamente prestante – sia dal punto di vista dei device, i quali potrebbero essere obsoleti o semplicemente non sufficienti a garantire la famosa DAD in caso di 2 o più figli” commenta Samantha Tardi, capogruppo in consiglio comunale di CambieRà.

“Inutile sottolineare quanto la prosecuzione delle lezioni scolastiche in questo periodo storico colpito da una pandemia mondiale sia fondamentale per la crescita culturale dei nostri ragazzi, ma anche essenziale per il mantenimento della loro salute psichica derivante anche dai rapporti sociali”.

“Grazie a segnalazioni da parte di cittadini interessati a richiedere il “Bonus Pc”, abbiamo appreso che l’area Ravenna Città (ergo non forese) parrebbe esclusa dalle aree interessate, in quanto, a lor dire, già coperta da una linea internet idonea ed adeguata a fornire i servizi essenziali” fa notare Tardi.

“Cosa significa quindi tutto questo? Che una famiglia avente le caratteristiche previste, ovvero Isee inferiore ai 20mila euro, intenzionata magari sia ad incrementare e/o qualificare la propria linea di connessione, sia ad acquistare un nuovo pc, non può ottenere il Bonus Pc perché residente in città” chiede la consigliera.

“Tutto questo è inaccettabile nonché assurdo, soprattutto perché l’abitare in città non rappresenta in nessun modo una proporzionalità diretta al benessere economico o al possedimento di abbonamento internet adeguato al sostenimento di collegamenti impattanti come quelli per la DAD dei figli (o anche solo lo smart working per i più adulti)”.

Tardi ha quindi depositato un question time per chiedere immediatamente al Sindaco e alla Giunta:

  • se fossero al corrente di questo “buco” territoriale nella copertura del Bonus Pc;
  • se, in caso di conoscenza del problema, si abbia intenzione di richiedere un’immediata revisione delle condizioni, ovviamente con la dovuta velocità, considerato il momento di bisogno;
  • se, in caso di conoscenza del problema, si abbia intenzione di erogare un Bonus Pc comunale solo per l’area Ravenna città, oggi esclusa.